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I bimbi prigionieri nella casa dell’orrore: la piccola stuprata e costretta a uccidere animali

I carabinieri hanno arrestato un 50enne calabrese: è accusato di gravi maltrattamenti in famiglia e di avere stuprato la moglie e la figlia adottiva di 10 anni.
A cura di Nico Falco
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Bambini costretti a uccidere animali e far sparire le carcasse, picchiati, minacciati. Una di loro anche stuprata sistematicamente, e da quando aveva appena 10 anni. Vessazioni tali che la moglie era arrivata al punto da tentare il suicidio, e lui, ridendo, le aveva risposto di non sporcare il pavimento. È l'inferno in cui un uomo faceva vivere la moglie e quattro bambini, due figli suoi e gli altri due nati da una precedente relazione della donna. Storia ricostruita nella misura cautelare firmata dal gip di Paola (Cosenza), appena venti pagine ma così dense che l'orrore resta appiccicato sulle dita.

Le indagini sono partite quando la donna è scappata coi figli da Paola, circa un mese fa, e ha raggiunto la sorella a Pozzuoli, dove ha sporto denuncia presso i carabinieri ed è stata trasferita in una struttura protetta dove si trova tutt'ora. E la storia si è chiusa oggi, con l'intervento dei carabinieri di Pozzuoli e di quelli di Paola, che in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere hanno arrestato un 50enne calabrese, accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata commessa in ambito familiare e porto abusivo di armi comuni da sparo.

I bambini costretti a impiccare gli animali

Vittime dell'uomo, oltre alla moglie, anche i quattro figli, che oggi hanno 23, 15, 8 e 7 anni; gli investigatori hanno ricostruito che venivano trattati alla stregua di schiavi, sorte che era toccata anche ai due figli nati dalla precedente relazione da quando avevano 5 anni; quando non erano a scuola venivano obbligati a seguirlo con lui in montagna, dove dovevano badare agli animali. Quando si rifiutavano, o secondo lui non erano stati bravi nei compiti assegnati, arrivavano le punizioni: bastonate, sassi lanciati contro, frustate.

I ragazzi, che non potevano uscire di casa se non per andare a scuola, erano obbligati ad assistere all'impiccagione di animali, in particolare cani, e una di loro, figlia della moglie, oltre a disfarsi delle carcasse veniva anche costretta ad uccidere lei stessa.

I piccoli e la moglie picchiati e umiliati

Tale era lo stato di paura che, ricostruiscono gli inquirenti, nell'ottobre 2013 uno dei bambini, figlio della moglie, accusato di non essersi occupato a dovere degli animali, era stato così umiliato che si era chiuso in camera e aveva preso il muro a calci, pugni e testate. La madre, preoccupata ed esasperata da tutta la situazione, aveva detto al marito che si sarebbe uccisa, lanciandosi dal balcone. E lui le aveva risposto: "Vai a suicidarti da un'altra parte, altrimenti mi rovini il pavimento".

La figlia adottiva violentata da quando aveva 10 anni

Il 50enne avrebbe più volte violentato la moglie, costringendola ad avere rapporti sessuali, ma le sue attenzioni si sarebbero rivolte anche alla figlia di lei, da quando la bimba aveva appena 10 anni. Sarebbe successo durante quelle lunghe e terribili giornate in montagna, dietro la minaccia di spararle con la pistola, la stessa con cui la piccola lo aveva visto uccidere gli animali.

Prima i palpeggiamenti, poi l'avrebbe costretta spogliarsi e a masturbarlo. E, da quando la bimba aveva compiuto 13 anni, l'avrebbe obbligata ad avere rapporti sessuali completi praticamente ogni giorno, sempre sotto minaccia e picchiandola quando si rifiutava.

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