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I “baffi” alla scogliera del Lungomare possono restare, ma sotto il mare: l’ok dopo 8 anni

I “baffi” alla scogliera della Rotonda Diaz costruiti dopo la Coppa America possono restare, ma “soffolti”, cioè sotto il mare a pelo d’acqua. A 8 anni dalle World Series di Napoli 2012 arriva l’ok del Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata. Con decreto dell’11 novembre 2020, il Provveditore Giuseppe D’Addato, ha accertato “la conformità urbanistica” del progetto.
A cura di Pierluigi Frattasi
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(foto Lapresse)
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I “baffi” alla scogliera della Rotonda Diaz costruiti dopo la Coppa America possono restare, ma "soffolti", cioè sotto il mare a pelo d’acqua. A 8 anni dalle World Series di Napoli 2012 arriva l’ok del Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata. Con decreto dell’11 novembre 2020, il Provveditore Giuseppe D’Addato, ha accertato “la conformità urbanistica” del progetto di “sistemazione a soffolta dei prolungamenti della scogliera foranea alla Rotonda Diaz di Napoli”. In pratica i prolungamenti alla scogliera del Lido Mappatella resteranno, ma saranno ridimensionati a circa mezzo metro dal livello del mare. Il costo è di circa 1,6 milioni di euro e l’intervento dovrebbe essere realizzato entro luglio 2021.

Quasi 10 anni per la disputa sui "baffi" alla scogliera

I cosiddetti “baffi”, ossia i due prolungamenti laterali della scogliera che protegge Mappatella’s Beach, furono realizzati nel 2012 per creare un riparo dalle correnti marine per l’ormeggio dei catamarani impegnati nelle World Series dell’America’s Cup. Ma subito iniziarono i primi intoppi. A febbraio 2012, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Napoli diede precise prescrizioni al Comune chiedendo di rimuovere “un tratto significativo di scogliera aderente a ridosso del muro parabolico di via Caracciolo” o in alternativa  la rimozione integrale dei “baffi”.

(foto Lapresse)
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Il Comune a gennaio 2013 chiese e ottenne dal Provveditorato l’attivazione del procedimento di Conformità urbanistica per la riqualificazione della scogliera. Si decise di risolvere la questione in conferenza dei servizi convocata la prima volta il 6 marzo. Nel frattempo, a febbraio, l’ufficio Tutela dell’Ambiente della Regione Campania decise di escludere l’intervento dalla Valutazione di Impatto Ambientale (Via). Mentre l’Ufficio Urbanistica della Regione Campania e la BagnoliFutura, che aveva organizzato la Coppa America, dissero di non avere competenza.

È a quel punto che viene proposta come alternativa alla rimozione integrale, la riduzione parziale della scogliera, trasformandola da radente a soffolta. A giugno 2015 la Soprintendenza dà la propria “disponibilità ad approvare in luogo della riduzione in pristino, le opere di sistemazione a soffolta del prolungamento della scogliera foranea, con contestuale rimozione della scogliera radente”. E il 23 ottobre, dopo un’ordinanza del Tar Campania, la Soprintendenza autorizza il progetto della scogliera soffolta, a condizione di rimuovere successivamente parti della scogliera prospiciente il muro frangiflutto di via Caracciolo.

Il 26 maggio 2016 arriva anche il parere favorevole dell’Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale che l’anno prima aveva chiesto al Comune una relazione meteo-marina sulle correnti e sui rischi di possibili mareggiate connessi alle scogliere. È sempre del 2016 anche il pressing di Asl Napoli 1, Capitaneria di Porto e Soprintendenza sul Comune per accelerare i tempi per rendere soffolta la scogliera. A fine 2020, quindi, l’ok alla conformità urbanistica per le scogliere soffolte anche del Provveditorato.

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