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Fa sesso virtuale con un 14enne e registra il video, condannato a 4 anni

Un beneventano di 27 anni è stato condannato in appello a 4 anni di reclusione per produzione e detenzione di materiale pedopornografico: 6 anni fa aveva fatto sesso virtuale con un 14enne e aveva registrato il video, minacciando di diffonderlo. In primo grado era stato condannato a 7 anni; la riduzione della pena perché giudicato semi infermo di mente.
A cura di Nico Falco
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Aveva avuto un rapporto sessuale virtuale con un 14enne in webcam e, all'insaputa del ragazzo, aveva registrato tutto il filmato e aveva minacciato di diffonderlo nel caso non ci fossero stati altri incontri. Per questo motivo è stato condannato a 4 anni di reclusione, in Appello, un 27enne di Benevento, ritenuto responsabile di produzione e detenzione di materiale pedopornografico; in primo grado la condanna era stata di 7 anni, quasi dimezzata perché l'imputato è stato riconosciuto semi infermo di mente.

La vicenda risale a sei anni fa, quando i due avevano 14 e 21 anni. Si erano conosciuti su una chat e, stando a quanto ricostruito dalle forze dell'ordine in seguito alla denuncia e alle indagini, l'allora 21enne aveva convinto l'altro, un giovane bolognese, ad avere un rapporto sessuale virtuale con lui via webcam. Senza che il minorenne lo sapesse, però, il video era stato registrato. Successivamente il ragazzo beneventano avrebbe chiesto di ripetere quell'incontro virtuale, ottenendo però un rifiuto. E a quel punto sarebbe scattata la minaccia: il 27enne avrebbe rivelato di avere registrato quel precedente incontro, di avere ancora il video e, soprattutto, di essere pronto a diffonderlo se le sue richieste non fossero state esaudite.

Il 14enne si decise a chiedere aiuto ai genitori, che si rivolsero alle forze dell'ordine denunciando l'accaduto. Inizialmente il 27enne era stato condannato, per gli stessi reati, a 7 anni e sei mesi di reclusione. In secondo grado il suo legale ha dimostrato che era semi infermo di mente, attaverso una perizia psichiatrica di cui i giudici di primo grado non avevano tenuto conto.

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