Esplosione a Napoli, il bilancio: un morto, grave una donna. Ipotesi: fuga di gas in un deposito

Un uomo morto, il 57enne Giovanni Scala, e quattro persone ferite, tra cui una donna in gravi condizioni: è il bilancio dell'esplosione che si è verificata nel pomeriggio di ieri, 25 giugno, in via Peppino de Filippo, nei pressi di via Foria, nel centro di Napoli. La deflagrazione sarebbe stata causata da una fuga di gas, in un deposito; lo stabile è parzialmente crollato ed è stato danneggiato il nuovo ristorante di Assunta Pacifico, "‘a figlia d'o Marenaro", la cui inaugurazione era prevista per luglio.
Lo scoppio nei pressi di via Foria: morto Giovanni Scala
La vittima è il 57enne Giovanni Scala, padre di famiglia, che lavorava in un ristorante della zona. Al momento dello scoppio, intorno alle 19, era nello stabile dove si trova il deposito, di proprietà del ristorante "da Corrado", che è sul lato opposto della strada, adiacente al locale di Assunta Pacifico. Gravemente ferita una donna, che è stata portata in ospedale. Il marito, insieme ad altre due persone, ha riportato lesioni lievi ed è stato medicato sul posto. Le indagini sono affidate alla Polizia di Stato, fino a sera tardi i Vigili del Fuoco hanno continuato a scavare tra le macerie e a lavorare per la messa in sicurezza dell'area: non si esclude, infatti, che possano esserci altre persone coinvolte.

L'esplosione per una fuga di gas
Lo scoppio, secondo i primi accertamenti, sarebbe dovuto ad una fuga di gas. Sul posto sono intervenute varie squadre dei vigili del fuoco, agenti della Polizia locale, carabinieri, polizia di Stato ed anche un magistrato della procura di Napoli che ha aperto un fascicolo sull'esplosione.
I soccorritori hanno estratto viva per prima la donna, poi aiutato le altre tre persone sul posto. Quindi sono cominciate le ricerche di Scala, dato per disperso. Quando è stato individuato, per lui non c'era più nulla da fare. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha attivato il Centro Coordinamento Soccorsi presso la Sala di protezione civile della Prefettura per il coordinamento delle attività. Tutta la zona è stata interdetta al traffico, con pesanti ripercussioni sulla viabilità.