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Dramma a Secondigliano, ragazzo e ragazza ventenni trovati morti in auto nel garage: fatali le esalazioni di gas

Napoli. Choc a Secondigliano: Vincenzo e Vida trovati privi di vita in auto, al rione Kennedy di Secondigliano. Ventenni, erano fidanzati. Ipotesi: fatale esalazione di gas di scarico della vettura. Aperta inchiesta.
A cura di Cir. Pel.
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Il luogo del fatto a Secondigliano e uno dei due giovani morti, Vincenzo Nocerino
Il luogo del fatto a Secondigliano e uno dei due giovani morti, Vincenzo Nocerino

Poco dopo le 10.30 di sabato 16 marzo i carabinieri della stazione di Secondigliano, periferia Nord di Napoli, sono intervenuti in prima Traversa Fosso del Lupo, nel rione Kennedy, in un garage condominiale, per il ritrovamento di due cadaveri in una automobile.

Si tratta di un uomo e di una donna, entrambi di giovane età, trovati semivestiti. Lui napoletano, classe 1999; lei del 2003, di origini iraniane, studentessa a Napoli. I due erano legati da una relazione.

Il giovane uomo si chiamava Vincenzo Nocerino, della fidanzata è stata accertata l'identità nel pomeriggio, il suo nome è Vida Shahvalad. È stato il padre del ragazzo a scoprire quanto accaduto, è in stato di choc.

Shahvalad e Nocerino
Shahvalad e Nocerino

Nessuno dei due deceduti aveva precedenti penali: l'elemento è rilevante per capire cosa sia accaduto e restringere il campo. Ovviamente le ipotesi iniziali erano tre: atto violento, atto volontario o atto fortuito. Sui corpi – a quanto si è appreso da fonti investigative – non sono stati trovati segni di violenza.

Dunque, esclusa la prima ipotesi, si tratta si accertare incontrovertibilmente se la duplice morte è un suicidio o una disgrazia. Le forze dell'ordine stanno raccogliendo tutti gli elementi per tracciare un quadro, si muovono con molta circospezione visto anche il dolore delle famiglie per le due vite spezzate.

Secondigliano, il luogo del fatto /foto Fanpage.it
Secondigliano, il luogo del fatto /foto Fanpage.it

L'ipotesi: esalazioni dei gas di scarico fatali

L'autovettura coi due cadaveri – si apprende –  sarebbe stata trovata accesa. E questo particolare potrebbe sicuramente suggerire con maggior incisività l'ipotesi della disgrazia: la vettura in sosta è funzione, magari per tenere lo stereo acceso e i riscaldamenti in funzione coi due ragazzi dentro. E i gas di scarico che – non trovando uno sbocco d'aria in cui disperdersi – saturano l'ambiente e fatalmente si insinuano nell'abitacolo.

Così fa azione il monossido di carbonio, contenuto dei gas di combustione delle vetture. La sua azione è inesorabile. L'esposizione eccessiva, satura il sangue, intorpidisce, può provocare perdita di coscienza e via via arriva sempre meno sangue al cervello e dunque conduce alla morte. Questa è ad ora l'ipotesi più accreditata.

Per saperne di più e per avere certezze ovviamente occorreranno i risultati dei rilievi condotti dalla Scientifica e un esame autoptico sulle salme, ora sotto sequestro. Sul luogo del drammatico rinvenimento, oltre le pattuglie dei carabinieri dell'area di Napoli Nord, due ambulanze del Pronto intervento 118 arrivate prontamente, anche se per le due persone poco c'era da fare.

Ovviamente la notizia ha fatto rapidamente il giro del rione e per ore sono rimaste persone affacciate ai balconi, altre radunate davanti alla scena dei fatti, richiamate dal trambusto. La Procura della Repubblica come di prammatica ha aperto un fascicolo, sul posto si è recato il medico legale per gli accertamenti di rito, poi il pubblico ministero di turno.

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