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Donne e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina ospitati nei beni confiscati alla camorra ad Aversa

Dodici profughi ucraini, madri e bimbi, saranno ospitati in immobili sequestrati alla camorra ad Aversa; l’accordo tra i primi di questo tipo in Italia.
A cura di Nico Falco
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Dodici profughi scappati dalla guerra in Ucraina, quasi tutti madri con bimbi piccoli, verranno accolti in due beni confiscati alla camorra e situati ad Aversa, in provincia di Caserta. L'accordo, tra i primi in Italia, è stato siglato questa mattina dal prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, col sindaco di Aversa, Alfonso Golia; l'intesa recepisce le direttive contenute nel protocollo siglato lo scorso 25 marzo dal ministero dell'Interno, dall'Anci e dall'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, che prevede proprio il riutilizzo di strutture confiscate per finalità sociali e, in particolare, per l'accoglienza.

I due immobili oggetto dell'accordo saranno assegnati a due cooperative sociali, che si occuperanno dell'accoglienza a tutto tondo, sia per quanto riguarda i beni primari sia per le esigenze delle giovani madri e dei loro piccoli; secondo il protocollo, infatti, dovranno dovranno garantire sia l'assistenza sanitaria, psicologica e legale, sia la mediazione linguistico-culturale, sia il trasporto scolastico per i bambini verso le scuole del territorio.

L'accordo, ha spiegato il sindaco Golia, sottolineando che si tratta dei primi in Italia, è stato raggiunto grazie al lavoro costante fianco a fianco con la Prefettura. La scelta di utilizzare dei beni confiscati alla malavita organizzata, ha aggiunto il prefetto Castaldo, non è stata casuale ma ha anche un forte significato simbolico: "incrementa la disponibilità di accoglienza dei profughi, ma ha soprattutto una forte valenza umanitaria ed è una concreta attuazione delle finalità sociali cui tali beni devono essere destinati".

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