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Dirette hot dagli uffici comunali, tutti trasferiti i dipendenti del servizio cimiteri di Ercolano

Sono stati tutti trasferiti i dipendenti dell’ufficio cimiteri di Ercolano. Lo fa sapere il sindaco del comune del Vesuviano, Ciro Buonajuto, dopo lo scandalo delle dirette hot effettuate da una dipendente col coinvolgimento di altre persone; la donna era stata già sospesa nei giorni scorsi. La vicenda emersa grazie a Striscia la Notizia.
A cura di Nico Falco
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La protagonista dei video, chi era coinvolto in prima persona, ma anche chi sapeva e non ha detto niente: tutti trasferiti. Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha deciso di fare piazza pulita dello staff che fino a pochi giorni fa era impiegato negli uffici del servizio cimiteri del comune alle porte di Napoli dopo lo scandalo che ha travolto l'amministrazione: una dipendente si mostrava nuda su un sito di webcam erotiche; lo faceva in ufficio e durante l'orario di lavoro, tanto che spesso era costretta a interrompere le dirette per occuparsi degli utenti che, in varie occasioni, mandava via in modo scortese dicendo di essere impegnata.

La vicenda era emersa grazie a Striscia la Notizia e all'inviato campano Luca Abete, che nei giorni scorsi si era anche presentato negli uffici del comune di Ercolano per chiedere conto alla donna. Alle dirette, come si vede dai video pubblicati (con censura) dal tg satirico, prendevano parte anche delle altre persone, non è chiaro se si trattasse di dipendenti comunali o di esterni. Dopo la messa in onda del servizio il sindaco di Ercolano aveva detto di sentirsi "disgustato" e che il fatto non sarebbe rimasto impunito. A stretto giro era arrivata la sospensione per la dipendente, subito identificata.

Successivamente Ciro Buonajuto ha fatto sapere di avere "chiesto alla redazione di Striscia la notizia di avere l'intero video, per capire se ci sono fatti che hanno una rilevanza penale e disciplinare" e che "l'ufficio cimitero di Ercolano è stato azzerato e tutti i dipendenti sono stati trasferiti. Andremo fino in fondo, sia rispetto a chi è stato coinvolto, ma anche nei confronti di chi sapeva ed ha taciuto – ha concluso – questa schifezza Ercolano non la merita".

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