Diciannove appartamenti rubavano la corrente dalla rete pubblica: il furto al rione 219 di Pomigliano d’Arco

Diciannove persone denunciate per furto di energia elettrica a Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli: i loro appartamenti, infatti, erano tutti allacciati abusivamente alla rete energetica pubblica. La scoperta è stata fatta da carabinieri assieme ai poliziotti della locale stazione ed al personale specializzato dell'Enel.
Le ispezioni nella 219 di Pomigliano d'Arco
Le ispezioni hanno riguardato 19 appartamenti nel quartiere di edilizia popolare "219" (che prende il nome dalla legge 219/1981 emanata in seguito al terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980 e che riguardava la costruzione di alloggi post-sisma, ndr). Qui, durante le ispezioni, sono stati ritrovati ben 19 allacci abusivi alla rete energetica: di fatto, l'energia elettrica veniva "presa" direttamente dalla rete pubblica, senza dunque "l'onere" delle bollette. Gli allacci sono stati così staccati, mentre i 19 intestatari degli appartamenti sono stati denunciati per furto di energia elettrica. Intanto, il danno economico è in corso di quantificazione da parte dei tecnici dell'Enel. Altri controlli verranno svolti anche nei prossimi giorni da parte delle forze dell'ordine.
Cosa rischia chi ruba energia elettrica
Il furto di energia elettrica è un reato che viene punito severamente: si rischiano infatti da 2 a 6 anni di reclusione, oltre ad una multa ed al pagamento del danno economico alla società elettrica. In caso aggravanti, le pene salgono da 3 a 10 anni di reclusione, oltre alle multe più salate. In caso di recidiva, ovvero di furti di energia elettrica già avvenuti in precedenza, il giudice può optare anche per pene ancora più severe.