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Di Maio: “De Luca col Covid è stato quello che ha chiuso di più e ha fatto bene”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Pomigliano d’Arco per un evento elogia il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “È stato bravo a giocarsela mediaticamente col Covid perché è diventato lo ‘sceriffo della Campania’. Quando chiudeva, ho sempre sostenuto la sua azione”. Poi Di Maio ha incontrato una delegazione di ex operai Whirlpool che gli hanno mostrato le lettere di licenziamento arrivate la settimana scorsa.
A cura di Pierluigi Frattasi
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"De Luca durante il periodo del Covid è stato un amministratore che nel momento più difficile non ha rappresentato quel tipo di governatore che voleva aprire, semmai ha chiuso di più. E per me andava bene, perché ognuno conosce il suo territorio e lui ha detto che gli servivano misure più rigide. In quel momento io ho sempre sostenuto l'azione di De Luca". Non ha dubbi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, esponente del Movimento 5 Stelle, che oggi è tornato nella sua città, Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, per presentare il suo libro "Un amore chiamato politica", al teatro Gloria di Pomigliano d'Arco.

Di Maio-De Luca, finito il gelo: "Vincenzo è lo sceriffo della Campania"

L'evento è stato anche occasione per un discorso più ampio sulla situazione di Napoli e della Campania. E Di Maio ha avuto parole di elogio anche per il Governatore Vincenzo De Luca, con il quale, invece, in passato c'erano stati gelo e continui battibecchi. Il governatore, nei suoi monologhi televisivi del venerdì pomeriggio, l'aveva affettuosamente soprannominato "Luigino" Di Maio. Tempi che adesso, invece, sembrano lontanissimi, dopo l'alleanza alle ultime elezioni amministrative a Napoli, che hanno visto M5S e Pd, con il governatore De Luca, sostenere convintamente la candidatura di Gaetano Manfredi. Per Di Maio, durante la pandemia del Covid, De Luca "è stato anche bravo a giocarsela mediaticamente perché è diventato lo "sceriffo della Campania".

E gli operai della Whirlpool gli portano le lettere di licenziamento

Di Maio ha poi incontrato una delegazione di operai della Whirlpool di via Argine, che la scorsa settimana hanno ricevuto dall'azienda americana le lettere di licenziamento. I lavoratori hanno mostrato al ministro degli Esteri le missive e gli hanno chiesto una "convocazione urgente" a Roma. "Ci sono un mare di soldi pubblici là fermi – ha risposto Di Maio – che ora dobbiamo intercettare con i privati. Dobbiamo lavorarci, ora ne parlo con il ministro Giorgetti e chiamo subito la viceministro". Proprio Di Maio, il 30 ottobre del 2018, all'epoca ministro dello Sviluppo Economico, scrisse: "Ce l'abbiamo fatta. Whirlpool non licenzierà nessuno e, anzi, riporterà in Italia parte della sua produzione che aveva spostato in Polonia. Questo è il frutto di una lunga contrattazione che siamo riusciti a chiudere".

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