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Detenuto disabile trovato impiccato in cella: suicidio nel carcere di Carinola

L’uomo di 58 anni, disabile, è stato ritrovato senza vita nella cella. Il Sappe: “Subito assunzioni di personale sanitario e psicologi”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Un detenuto disabile di 58 anni è stato ritrovato impiccato nella sua cella. La tragica scoperta è avvenuta questa mattina nel carcere di Carinola, in provincia di Caserta. Quando sono entrati nella cella, questa mattina, i poliziotti della penitenziaria hanno ritrovato il 58enne senza vita. L'ipotesi è quella di un suicidio. A denunciare l'accaduto è il sindacato Sappe, attraverso il segretario generale Donato Capece: "Un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea".

Sappe: "Ennesimo suicidio in carcere"

Un altro suicidio in carcere scuote l'Italia e riapre il dibattito sulle condizioni delle carceri e dei detenuti. L'episodio è avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 febbraio, secondo le prime ricostruzioni, nella casa circondariale di Carinola, nel Casertano. Inutili i tentativi di soccorso del personale sanitario e di polizia penitenziaria. Si tratta dell'ennesimo caso di suicidio in carcere, che evidenzia le criticità e le carenze del sistema penitenziario italiano.

A denunciare la situazione è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che attraverso il suo segretario generale Donato Capece e il suo segretario regionale per la Campania Tiziana Guacci, ha espresso il suo cordoglio e la sua preoccupazione per il dramma che si è consumato a Carinola. Il sindacato ha sottolineato come il suicidio di un detenuto sia una sconfitta per lo Stato e per tutti coloro che lavorano in prima linea nelle carceri, e ha chiesto interventi urgenti e strutturali per migliorare le condizioni di vita e di lavoro all'interno degli istituti penitenziari.

Per Tiziana Guacci, segretario regionale del sindacato Sappe,

"Ieri sera presso il carcere di Carinola, nel Casertano, si è consumato un nuovo dramma che vede il suicidio di un detenuto – sex-offender, disabile, anni 58 – nella propria cella. L'uomo è stato trovato impiccato nella sua cella e sono stati inutili i tentativi di soccorso da parte dei sanitari e del personale di Polizia Penitenziaria. Il suicidio è sicuramente un evento imprevedibile, il problema è prevenirlo. Con il passaggio della sanità penitenziaria alle Regioni, la situazione è purtroppo estremamente peggiorata. La carenza di operatori sanitari, psicologi e psichiatri è il punto cruciale della questione. A nostro avviso servono concorsi regionali e assunzioni di personale sanitario da destinare esclusivamente alle carceri campane".

Tra le principali richieste del Sappe, ci sono l'aumento del personale sanitario, psicologico e psichiatrico nelle carceri, la collaborazione tra la Regione Campania e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, la costituzione di un osservatorio permanente sulla sanità penitenziaria, l'espulsione dei detenuti stranieri che commettono reati e violenze durante la detenzione, e la riforma del sistema penitenziario e dell'esecuzione della pena nazionale.

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