Denuncia finto sequestro di persona, carabinieri scoprono che è in un giro di truffe: 8 arresti

L'avevano portata in diversi uffici postali, costretta a prelevare 48mila euro in totale dal suo conto corrente e poi a consegnare quel denaro a loro. Almeno, era quello che, alla fine del 2023, una donna aveva denunciato ai carabinieri, indicando anche il nome dei responsabili. Ma i militari hanno scoperto che non era vero nulla: i prelievi erano stati volontari e i soldi erano il provento di una truffa perpetrata ai danni di un anziano romano. In altre parole: quella donna aveva fatto da "cavallino", per riciclare il denaro, e, secondo quanto ricostruito, aveva sporto denuncia nel timore di ripercussioni legali e per il malcontento relativo alla parte che le era spettata. Le indagini sono sfociate nell'arresto di otto persone, ritenute coinvolte in un giro di frodi informatiche e agli anziani e nelle successive operazioni di riciclaggio.
Smantellata centrale operativa delle truffe
L'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura, è stata eseguita dai carabinieri oggi, 31 dicembre; gli arresti (tra cui tre donne) sono stati effettuati tra Napoli, Ercolano, Cercola, Angri e Boscotrecase, le accuse sono di riciclaggio, autoriciclaggio e calunnia. Due uomini (per i quali è stata disposta la misura in carcere, così come per un terzo indagato) sono anche indagati in stato di libertà per associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di truffa, frode informatica, riciclaggio ed autoriciclaggio; per gli altri tre indagati sono stati disposti i domiciliari.
La finta denuncia di sequestro
Le indagini sono partite dalla denuncia sporta il 9 novembre 2023 da una donna, che sosteneva di essere stata sequestrata e costretta a effettuare i prelievi in vari uffici postali. Controllando le telecamere i carabinieri hanno appurato che quei movimenti sul conto corrente postale c'erano effettivamente stati, ma che la donna li aveva fatti volontariamente, in alcuni casi anche da sola. E che il denaro era il provento di una truffa informatica ai danni di un anziano romano; la somma era stata fatta transitare sul conto della donna, secondo le indagini, per rendere più difficile l'identificazione della provenienza.
Tramite l'analisi dei sistemi di videosorveglianza e le intercettazioni, gli inquirenti hanno individuato una "centrale operativa", dedita alle truffe agli anziani in tutta Italia, che dava istruzioni ai "galoppini" per recuperare i proventi delle truffe inviandoli a casa delle vittime. Nel corso delle operazioni sono stati recuperati preziosi e gioielli provento di una truffa perpetrata a Bova Marina (Reggio Calabria) e di acquisire ulteriori prove per un episodio analogo avvenuto ai danni di una anziana di Candelo (Biella), anche questo risalente al giugno 2024, con l'arresto in flagrante di un cittadino napoletano.