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Dehors e gazebo sequestrati al Vomero, “Controlli su occupazione suolo, non sui pagamenti”

La Corte dei Conti: “Non si possono non chiamare a rispondere gli autori delle irregolarità”. L’inchiesta riguarda lo spazio occupato e il tipo di installazioni usate.
A cura di Nico Falco
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L'inchiesta sull'installazione di dehors e gazebo nel quartiere Vomero, a Napoli, non riguarda la "regolarità dei pagamenti", ma esclusivamente "il corretto utilizzo di suolo pubblico": in altre parole, non vengono contestate eventuali morosità sui canoni ma gli sforamenti rispetto alle concessioni e i manufatti illeciti e irregolari. A specificarlo è Antonio Giuseppone, Procuratore Regionale della Corte dei Conti della Campania. Gli accertamenti, coordinati dal vice procuratore generale Davide Vitale, sono delegati alla Polizia Locale di Napoli.

I controlli su suolo utilizzato e strutture

Il primo blitz dei caschi bianchi c'era stato il 5 dicembre scorso e aveva portato al sequestro di diversi dehors e gazebo di vari locali del quartiere collinare; l'articolata delega della Corte dei Conti alla Polizia Locale prevede circa dieci tipologie di verifiche su cinque direttrici. Gli accertamenti si sono concentrati sul corretto utilizzo degli spazi concessi secondo quanto espressamente indicato nelle concessioni, quindi sia sulle dimensioni dell'area occupata, sia sulla tipologia di strutture utilizzate da titolari di bar, pizzerie, pub e ristoranti.

In alcuni casi dai controlli sono emersi casi di rilevanza penale: erano stati realizzati dei manufatti che, oltre ad essere irregolari perché non previsti dalla concessione, costituivano degli abusi edilizi. In molti casi, dopo i rilievi, e quindi i primi accertamenti giudiziari, i titolari delle attività coinvolte hanno deciso di rimediare, rientrando, sia per i metri quadrati sia per le strutture utilizzate, nei parametri delle concessioni di cui erano in possesso, la cui violazione determina un danno erariale dovuto alla erronea quantificazione del canone.

La Corte dei Conti: "Chiamare a rispondere gli autori delle irregolarità"

Antonio Giuseppone, procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania, ha detto che attività "come questa, avente esclusivamente ad oggetto il corretto utilizzo di suolo pubblico e non certo la regolarità dei pagamenti, servono a ricondurre la gestione della cosa pubblica sui binari della legalità, della efficacia e della efficienza, e ciò a maggior ragione allorquando la medesima é demandata ad operatori privati nel pubblicistico regime di concessione, anche al fine di una sana e doverosa tutela della concorrenza".

"Se ci sono casi di irregolarità – ha aggiunto – non si può non chiamare a rispondere l'autore di queste irregolarità oltre che sempre sollecitare se non mettere nelle condizioni l’amministrazione di tutelare le proprie ragioni". "Fa piacere, poi – ha concluso il procuratore regionale – che le amministrazioni possano riavviare al meglio i controlli di loro specifica pertinenza ed esercitare le proprie prerogative di tutela proprio su impulso se non in ragione di manifeste e ricorrenti distorsioni fatte emergere da attività info-investigative istruite e disposte dall’ufficio requirente contabile".

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