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Scuole aperte, De Luca contro Draghi: “Il governo non prenda per i fondelli, è solo propaganda”

“In questo momento in Campania abbiamo 111 Comuni in cui non si sono riaperte le scuole”, spiega Vincenzo De Luca, che attacca il governo sull’ordinanza impugnata.
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Nel 2022 Vincenzo De Luca non cambia registro: durante le sue settimanali sortite video Facebook  registrate nel palazzo del Genio Civile a Salerno, il presidente della Regione Campania ne ha per tutti quando si parla della gestione Covid-19 e non solo. «Ogni giorno 50-70 ricoveri al giorno. Se i numeri sono questi dovremmo trovare ogni dieci giorni 500 posti letto aggiuntivi dovremmo trovare altri posti letto aggiuntivi. Questo è un punto di criticità forte. Ma – dice ancora –  è prevedibile che dopo gennaio il picco dei contagi scenderà».

De Luca, ancora infuriato per la bocciatura della sua ordinanza di chiusura scuole davanti al Tar, attacca le politiche del governo:

Si è scelto di non fare niente. Gli stadi aperti, le discoteche chiuse e nessun controllo il fine settimana. Sulle scuole poi si è scelto di far finta di nulla. È stata una scelta demagogica e inaccettabile. Il governo ha impugnato una ordinanza della Regione motivata e accettabile. Servivano due settimane di ‘respiro', ma il governo si è dimostrato offensivo e irrispettoso, impugnando l'ordinanza della Campania alle 22.15 di domenica sera, con le scuole che si aprivano il lunedì.

In questo momento in Campania abbiamo 111 Comuni in cui non si sono riaperte le scuole.

Non si è fatto nulla, è stata una operazione propagandistica. Ancora oggi non è stato dato il potere ai presidi di sapere chi è vaccinato e chi no. E la Dad l'ha prevista il governo non noi.  Non ho voglia di farmi prendere per i fondelli da nessuno. Sarebbe bene atterrare coi piedi sulla realtà vera.

Ricordo al presidente Draghi che c'è una piccola differenza fra le scuole e tutto il resto: nelle scuole i bambini stanno 4-5 ore in una stanza piccola in cui magari non c'è manco il condizionatore.

La Campania è in zona gialla, numeri alla mano: nelle tabelle del monitoraggio della cabina di regia sui dati relativi all'incidenza, all'occupazione in area medica e in terapia intensiva abbiamo il 25,8% dell'occupazione in area medica e il 10,6% in terapia intensiva.  Per entrare in zona gialla i parametri sono: occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15% e terapie intensive al 10%.

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