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Crisi Ctp, l’ex Provincia non paga le 14esime a tutti gli autisti dei bus: scontro coi sindacati

Si sbloccano con un mese di ritardo le 14esime dei lavoratori della Ctp, la società dei bus della provincia di Napoli. Ma non per tutti. Solo due lavoratori su tre riceveranno la retribuzione. La Città Metropolitana di Napoli, proprietaria dell’azienda, pagherà solo i dipendenti dei depositi di Arzano e Pozzuoli. Esclusi i colleghi che lavorano a Teverola. Rabbia dei sindacati: “Lavoratori discriminati per la residenza lavorativa”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Si sbloccano con un mese di ritardo le 14esime dei lavoratori della Ctp, la società dei bus della provincia di Napoli. Ma non per tutti. Solo due lavoratori su tre riceveranno la retribuzione. La Città Metropolitana di Napoli, proprietaria dell’azienda, pagherà solo i dipendenti dei depositi di Arzano e Pozzuoli. Esclusi i colleghi che lavorano a Teverola. In una lettera del direttore generale dell’ex Provincia all’amministratore unico Ctp chiarisce che “l’intervento sostitutivo retributivo per la 14esima è possibile solo limitatamente ai depositi che rientrano nella commessa della Città Metropolitana. Avremmo voluto farlo anche per Teverola, come fatto a dicembre 2020. Ma le denunce alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di gennaio hanno bloccato la nostra possibilità di intervento”. La commessa per quest’ultimo deposito che si trova in provincia di Caserta, secondo l’ente di Palazzo Matteotti, sarebbe in capo alla Regione Campania che quindi dovrebbe farsi carico eventualmente del pagamento. Ma i sindacati non ci stanno: “Inaccettabile discriminare i lavoratori per la residenza lavorativa”, scrivono FILT-CGIL, UILTRASPORTI e UGLFNA.

Pagati solo i lavoratori della provincia di Napoli

Ma perché l’ex Provincia deve pagare le 14esime al posto dell’azienda? Il motivo è spiegato nella stessa missiva. “La Ctp non ha potuto erogare la 14esima mensilità perché l’Inps “per scelte totalmente discrezionali che noi non condividiamo ha rilasciato Durc negativo, nonostante i contributi siano stati regolarmente versati per i periodi successivi alla presentazione della domanda di concordato in bianco”. Da qui, l’intervento sostitutivo della Città Metropolitana di Napoli proprietaria della società. L’ente, però, come detto, ha versato le risorse solo per i depositi che si trovano in provincia di Napoli, non per quello in provincia di Caserta, ritenendo che quest’ultimo debba essere coperto dalla Regione Campania, che ha la commessa. Ctp ha chiesto alla Regione un intervento retributivo sostitutivo per la 14esima mensilità per Teverola a valere sulla fattura chilometrica di giugno.

I sindacati: "Lavoratori discriminati in base alla residenza"

“Abbiamo dato fiducia ben oltre ogni aspettativa al sindaco metropolitano De Magistris e tutta la sua governance – afferma Gennaro Esposito dipartimento regionale Filt Cgil – ora siamo arrivati al culmine perché hanno trattato i lavoratori di Ctp come gli ultimi esseri umani. Avevamo chiesto il 22 luglio di non porre in essere nessuna discriminazione fra lavoratori, invece oggi apprendiamo che la stessa è stata messa in atto. Dopo anni di promesse da parte del sindaco, a partire dalla costituzione di un’unica azienda metropolitana nessun passo in avanti è stato fatto, anzi CTP si trova oggi in concordato preventivo senza garanzie finanziarie per sostenerlo”.

Mentre le Segreterie Regionali di FILT-CGIL, UILTRASPORTI e UGLFNA, sottolineano che quanto sta accadendo è grave e inaccettabile. La politica scellerata di Città Metropolitana sul trasporto pubblico locale non solo è frutto di una manifesta inadeguatezza mostrata dal 2015 ad oggi ma, con molta probabilità, di una malcelata volontà di “liberarsi” di una società con “troppi problemi” come la Ctp”.

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