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Crisi Covid, a Napoli scheletri e fantasmi in vetrina nei negozi: “Non siamo invisibili, aiutateci”

Scheletri e fantasmi in vetrina nei negozi in via Toledo a Napoli per protestare contro la crisi Covid19. In segno di protesta, alcuni esercizi hanno esposto dei manichini con volti scheletrici, lenzuola da fantasma e cartelli con l’hashtag #invisibili. Tra gli slogan, “abbattere i costi dei contributi per il personale”, oppure “siamo aperti, ma è come se fossimo chiusi…senza clienti”. Ieri la manifestazione dei fantasmi in piazza dei Martiri.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Scheletri e fantasmi in vetrina nei negozi in via Toledo a Napoli per protestare contro la crisi Covid19. In segno di protesta, alcuni esercizi hanno esposto dei manichini con volti scheletrici, lenzuola da fantasma e cartelli con l'hashtag #invisibili. Tra gli slogan, “abbattere i costi dei contributi per il personale”, oppure “siamo aperti, ma è come se fossimo chiusi…senza clienti”. E ancora, “Il 50 per cento delle attività è a rischio chiusura”, “I magazzini sono pieni di merce da pagare”. "Azzeramento dell'Iva sulle utenze”.

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In piazza dei Martiri la protesta dei fantasmi del commercio

Ieri sera, commercianti, artigiani e ristoratori sono scesi in piazza dei Martiri per una manifestazione pacifica, indossando costumi da fantasma. Cosa chiedono? Credito d'imposta, estensione della Cig per tutto il 2021, tasse sospese per il 2021, contributi a fondo perduto. Sono i punti sottolineati da Confcommercio Napoli per evitate il fallimento delle attività cittadine dai negozi di abbigliamento, al settore della ristorazione passando per gli orafi. Un settore quello del commercio che si sente “invisibile” agli occhi del Governo. Stamattina, invece, nelle vetrine sono comparsi i manichini sceletrici.

Confcommercio Napoli: “Il Governo ci aiuti”

“Siamo una categoria invisibile – ha spiegato Carla Della Corte, presidente Confcommercio Napoli – siamo completamente ignorati dal Governo perché per tutte le attività produttive che si trovano nelle zone arancioni e gialle non si prevedono ristori e questo è grave perché da settembre il commercio non è mai ripartito”. I commercianti chiedono un sostegno per evitare il fallimento. A rischio, secondo i dati Confcommercio ci sarebbe circa il 50% delle attività. “Tutta questa incertezza – ha aggiunto Della Corte – non fa bene a nessuno. Abbiamo vissuto momenti e ore drammatiche perché non capivamo se dovevamo chiudere o no. Certo come imprenditori il fatto che per il momento la Campania sia zona gialla è una buona notizia, ma come cittadini siamo preoccupati perché speriamo che chi ci governa abbia fatto bene i calcoli”. E al Governo chiedono “tutto ciò che in questo momento possa aiutare le aziende che dimostrano una diminuzione di fatturato”.

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