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Covid 19

Covid, muore un detenuto del carcere di Poggioreale: è il terzo caso in Campania

Covid, muore un detenuto nel carcere di Poggioreale: è il terzo caso tra i detenuti della Campania. L’uomo, 66 anni, era cardiopatico. Nei giorni scorsi era deceduto anche il direttore sanitario del carcere di Secondigliano, Raffaele De Iasio. Il Comitato “Precari della Sanità Penitenziaria” denuncia: “Lavoriamo in condizioni da terzo mondo”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Covid continua ad uccidere, anche all'interno delle carceri. Un detenuto di 66 anni è deceduto nelle scorse ore, dopo essere risultato positivo al Coronavirus. Si tratta di Filippo A., detenuto presso la casa circondariale di Poggioreale. L'uomo, cardiopatico, era stato portato al reparto Covid dell'ospedale Cardarelli di Napoli, visto l'aggravarsi delle sue condizioni dopo la positività al SARS-CoV-2 che in qualche modo è riuscito a fare breccia anche nei penitenziari.

Si tratta del terzo decesso dovuto a CoViD-19 tra i detenuti della Campania, il secondo a Poggioreale (l'altro si è registrato nel carcere di Secondigliano). Ma a morire per Coronavirus era stato a metà novembre anche il direttore sanitario del carcere di Secondigliano, Raffaele De Iasio, che era ricoverato da giorni al reparto Covid dell'ospedale Cardarelli di Napoli. La notizia dell'ennesimo decesso tra i detenuti è stata data da Pietro Ioia e Samuele Ciambriello, garanti dei detenuti rispettivamente di Napoli e della Campania.

Rabbia anche da parte del Comitato "Precari della Sanità Penitenziaria", che in una nota ufficiale commentano il decesso del 66enne denunciando "i pericoli, i rischi e l'assurda condizione di chi è recluso ed affetto da Coronavirus e di chi assiste e opera nei carceri campani. Noi infermieri, Operatori Socio-Sanitari, tecnici di laboratorio e radiologia, fisioterapisti precari da 20 anni, senza un contratto e senza alcuna tutela non facciamo mancare il nostro impegno in condizioni da terzo mondo, ma non abbiamo alcun tipo di tutela. Viviamo con il terrore di contagiarci e restare senza neppure un ristoro temporaneo, infatti, siamo prestatori di servizi a partita Iva e quindi nulla ci spetta, con colleghi ricoverati e nelle migliore delle ipotesi, per usare un eufemismo, sei asintomatico, e resti anche 25/30 giorni a casa senza percepire nulla".

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