Così si avvelena la terra in Campania: in 2 stavano sversando 200 litri di olio esausto in un terreno

Oltre duecento litri di oli combustibili esausti sversati nel terreno: un disastro ambientale di fatto già annunciato ma fortunatamente interrotto dai carabinieri, che hanno fermato il tutto e denunciato tre persone, oltre a sequestrare l'area e i mezzi coinvolti nello sversamento.
Tutto è accaduto in via Vecchia del Bosco a Marigliano, nell'hinterland di Napoli: una strada al di fuori del centro abitato vero e proprio, nel cuore di quella che viene comunemente definita Terra dei Fuochi, termine nato ufficialmente nel 2003 quando apparve per la prima volta in un rapporto ecomafie redatto da Legambiente e che indica una vasta area in cui col tempo sono state scoperte discariche abusive e tombamento di rifiuti tossici e speciali, con annessi roghi di rifiuti (da cui il nome) in superficie. Terra dei Fuochi nella quale vi è un'incidenza di patologie gravi e mortalità per leucemie ed altri tumori, strettamente collegati proprio all'inquinamento della zona.
Qui, i carabinieri hanno scoperto due persone che stavano sversando dal proprio camion oltre 200 litri di oli combustibili esausti: una dose di "veleno" vero e proprio pericolosissimo per il terreno e la popolazione locale, che avrebbe potuto arrivare fino alla falda acquifera. Dai controlli, è emerso che la società per cui i due lavorano non avessero alcuna autorizzazione e che intendeva liberarsi di quegli oli "semplicemente" riempendone il terreno circostante. Denunciati così i due lavoratori e l'amministratore della società, mentre l'automezzo ed un'area di dieci metri quadri già macchiata dagli oli sono stati posti sotto sequestro dai carabinieri.