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Covid 19

Coronavirus Scuola a Napoli, ecco le regole in caso di positività di studenti, professori e bidelli

Vademecum dell’Asl Napoli 1 a tutte le scuole della città: “In caso di positività al Coronavirus di uno studente, un insegnante o un bidello non va chiusa per sanificazione tutta la scuola, ma solo l’aula e i locali nei quali ha soggiornato il positivo. In caso di positività di un alunno scatta automaticamente la quarantena a casa per tutti i suoi compagni di classe, con obbligo di tampone entro 6 giorni, ma non per i professori o i bidelli, se questi hanno sempre indossato la mascherina e hanno mantenuto la distanza”. Nuove regole anche nel DPCM del 13 ottobre.
A cura di Pierluigi Frattasi
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In caso di positività al Coronavirus di uno studente, un insegnante o un bidello non va chiusa per sanificazione tutta la scuola, ma solo l'aula e i locali nei quali ha soggiornato il positivo. In caso di positività di un alunno scatta automaticamente la quarantena a casa per tutti i suoi compagni di classe, con obbligo di tampone entro 6 giorni, ma non per i professori o i bidelli, se questi hanno sempre indossato la mascherina e hanno mantenuto la distanza fisica di sicurezza. In questo caso, stabilire se l'operatore scolastico ha avuto un contatto stretto o occasionale con l'alunno positivo spetta al Dipartimento di Prevenzione dell'Asl. Ecco le regole su cosa fare nelle scuole di Napoli in caso di positività al Coronavirus. L'Asl Napoli 1 Centro, il 12 ottobre, ha inviato una nota urgentissima con i chiarimenti su “Covid19 Scuola Sicura” a tutti gli istituti scolastici del suo territorio di competenza tra Napoli città, Capri e Anacapri, firmata dal direttore generale Ciro Verdoliva, dal Direttore sanitario Vincenzo Giordano, e dal direttore del Dipartimento di Prevenzione Lucia Marino.

Da fine settembre ci sono stati diversi incontri con i presidi e i referenti Covid delle scuole e l'Asl su come trattare i casi di positività all'interno delle scuole di Napoli. Il primo si è tenuto il 22 settembre, il secondo il 6 ottobre. L'obiettivo è quello di informare sulle procedure corrette al fine dell'applicazione delle indicazioni riportate nel rapporto Iss Covid19 numero 58 del 21 agosto 2020 per una “efficiente gestione delle eventuali criticità connesse all'emergenza epidemiologica da Sars Cov-2 in ambito scolastico”. Un vademecum che adesso andrà aggiornato anche alla luce del DPCM del 13 ottobre del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che reca negli allegati anche norme per la scuola.

Cosa succede in caso di uno studente positivo al Covid a scuola

Se l'alunno presenta i sintomi del Covid19 a scuola, “il referente Covid19 dell'istituto scolastico – chiarisce la nota dell'Asl Napoli 1 Centro – contatta l'Unità operativa di prevenzione Collettiva competente tramite l'email dedicata, comunicando il nominativo dello studente positivo al Covid e la classe e inviando l'elenco di tutti gli studenti della classe interessata nonché del personale docente e non docente che hanno frequentato la classe interessata (con nomi, cognomi, codice fiscale, data di nascita, indirizzo e telefono).

Il Dpcm del 13 ottobre disciplina in dettaglio questa procedura: l'operatore scolastico segnala il caso al referente Covid19 scolastico che chiama i genitori. L'alunno attende in un'area separata indossando la mascherina chirurgica, assistito da un operatore scolastico con la mascherina chirurgica. Quando l'alunno sintomatico torna a casa, vengono disinfettate le superfici della stanza o dell'area di isolamento. I genitori devono contattare il pediatra o il medico di famiglia per la valutazione clinica del caso. Il medico o il pediatra chiede il tampone ( o altro test) e lo comunica all'Asl Dipartimento di Prevenzione che provvede ad eseguire il tampone.

Per i compagni di classe di positivo quarantena e tampone obbligatori

“L'esperienza delle indagini epidemiologiche – scrive l'Asl Napoli 1 – fa emergere che trattandosi di bambini adolescenti che per fasce d'età, oltre ai rapporti con i compagni di classe, durante l'orario di lezione intrattengono rapporti potenzialmente a rischio con tali compagni anche al di fuori dell'orario di lezione, senza che si possa determinare con certezza il corretto utilizzo di mascherine e distanza fisica, la necessità di trattare tutti i compagni di classe del positivo come contatti stretti ponendoli in isolamento domiciliare con esecuzione di tampone non prima di 6 giorni dall'esposizione al positivo”.

Chi comunica la fine della quarantena

“Sarà cura dell'Unità Operativa di Prevenzione Collettiva – spiega l'Asl – comunicare la fine dell'isolamento domiciliare trascorsi i tempi di cui al comunicato stampa dell'11 ottobre 2020 (Presidenza Consiglio dei Ministri) dall'esposizione al caso positivo per il conseguente rientro a scuola”.

Insegnanti e bidelli, niente quarantena se con mascherina e distanza

“Per quanto attiene al personale docente-non docente dell'alunno positivo – aggiunge l'Asl – sarà cura della Unità Operativa di prevenzione Collettiva valutare, in base all'esito dell'indagine epidemiologica e alle valutazioni sull'effettivo concreto rischio dell'esposizione, se considerarlo contatto stretto o occasionale e quindi disporre i conseguenziali provvedimenti.

L'esperienza delle indagini epidemiologiche fa emergere sia per il personale docente che non docente l'utilizzo della mascherina e della distanza fisica nonché di ulteriori comportamenti che possono non determinare la classificazione come contatto stretto: conseguenzialmente per tale personale non è disposta la quarantena (fatta salva eventuale diversa decisione per evidente mancanza del richiamato presupposto emerso con certezza nell'ambito dell'indagine epidemiologica)”.

Alunno con sintomi Covid19 a casa

Cosa succede, invece, se lo studente presenta i sintomi del Covid19 a casa, e non a scuola? Il DPCM del 13 ottobre prevede che l'alunno resti a casa. I genitori devono informare il pediatra o il medico di base e comunicare l'assenza scolastica a scuola per motivi di salute. Il medico o il pediatra chiede il tampone e lo comunica all'Asl Dipartimento di Prevenzione che provvede a eseguirlo.

Prof e bidelli positivi al Covid a scuola

Nel caso, invece, che sia l'operatore scolastico (professore o bidello) positivo al Covid19, e non lo studente, “il referente Covid19 dell'istituto scolastico – spiega l'Asl Napoli 1 – contatta l'Unità Operativa di prevenzione Collettiva competente per email comunicando il nominativo dell'operatore. Sarà cura dell'Unità Operativa valutare in base all'indagine epidemiologica e alle valutazioni sull'effettivo concreto rischio dell'esposizione se considerare i contatti dell'operatore scolastico quali contatto stretto o occasionale e quindi disporre i conseguenziali provvedimenti”.

Il DPCM del 13 ottobre spiega i dettagli della procedura. Bisogna assicurarsi che l'operatore scolastico con sintomi a scuola indossi la mascherina chirurgica. Quindi, invitarlo a tornare a casa e consultare il medico di base che chiede il tampone all'Asl Dipartimento di Prevenzione che provvede a eseguirlo.

Prof e bidelli positivi al Covid a casa

Se l'operatore scolastico presenta i sintomi Covid19 a casa, allora deve consultare il Medico di base, comunicare l'assenza dal lavoro per motivi di salute con certificato medico. Il medico di base chiede il tampone all'Asl Dipartimento di Prevenzione che provvede a eseguirlo.

Studenti e prof positivi, sanificazione solo per aula e locali

“In caso di positività di studente o operatore scolastico – precisa l'Asl Napoli 1 Centro – deve essere predisposta la sanificazione dell'aula e degli altri locali in cui ha soggiornato il caso positivo secondo le linee guida previste dalla Circolare ISS Covid19 25 del 2020 “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di struttura non sanitaria nell'attuale emergenza Covid19”, del 15 maggio 2020.

“Relativamente alle certificazioni da rilasciarsi a cura dei medici di medicina generale e pediatri in casi di assenza per Covid 19 le procedure sono dettagliate nel rapporto della Regione Campania Rientro a Scuola in sicurezza, sottoscritto anche dalle organizzazioni sindacali rappresentative dei medici di famiglia e dei pediatri”.

La nota dell'Asl Napoli 1 Centro del 12 ottobre 2020 su "Covid19 Scuola Sicura":

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