Coronavirus, Salvini risponde a De Luca che critica la Lombardia: “Fa schifo, ride dei morti”
Non si è fatta attendere, come spesso accade, la replica di Matteo Salvini alle parole del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Il governatore campano, ieri, ha criticato la gestione dell'emergenza Coronavirus da parte della Lombardia: "Quando noi chiudevamo, altrove si facevano iniziative pubbliche: Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma. Poi si sono fermati a contare migliaia di morti. Migliaia non centinaia" ha detto De Luca ieri. Oggi, meno di 24 ore dopo, è arrivata la risposta piccata del leader della Lega: "De Luca? Fa schifo, uno che continua a ridere imperterrito dei morti di Brescia, Bergamo e Milano, fa schifo" ha detto Salvini, a margine di una conferenza stampa alla Camera.
L'ex ministro dell'Interno ha attaccato il presidente della Regione Campania anche sui social network. "Invece di occuparsi di smaltire 5 milioni di ecoballe e tonnellate di rifiuti tossici, invece di riaprire i troppi ospedali che lui e la sinistra hanno chiuso, il signor De Luca passa il suo tempo a darmi del razzista e a infangare i morti. Disgustoso" ha scritto Salvini su Twitter, pubblicando una foto di De Luca e delle sue esternazioni di ieri.
"Cosa sarebbe successo – ha detto ancora De Luca ieri – se quello che è accaduto a Codogno si fosse verificato in Campania e non in Lombardia? Ci avrebbero messo in croce per altri 50 anni. E invece no, diversamente da come si aspettavano in Italia, la Campania ha retto meglio di tutti la battaglia contro l'epidemia. Tutti noi ci siamo sentiti una grande famiglia per la prima volta, abbiamo fatto i conti con la paura, visto sul volto dei genitori e dei figli il pericolo per la malattia e il ricovero".
De Magistris su De Luca: "Parole vergognose"
A criticare duramente quanto detto da De Luca è arrivato anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: "Sono parole vergognose che non rappresentano il sentimento del popolo campano e meridionale fatto di grande cuore e di grande umanità. Sono parole inqualificabili per il contenuto e per come sono state dette – ha detto il primo cittadino partenopeo -. Con questo linguaggio non si riparte, non si unisce l'Italia e non si rappresenta la voglia di riscatto del popolo meridionale. Ora è invece il momento di unire il Paese con un linguaggio di solidarietà e di fratellanza e non con questo frasario che serve solo per la campagna elettorale e che non serve né alla Campania né al Paese".
