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Congresso Pd, bocciato il tesseramento a Caserta: “Iscritti anche esponenti della destra”

Rinviati a dopo le primarie i congressi di circolo e quello provinciale di Caserta. E’ scandalo tessere, nel verbale della commissione si evidenziano iscrizioni di esponenti di destra e avversari del Pd.
A cura di Antonio Musella
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Non è bastata la nomina a presidente della commissione regionale dell'eurodeputato Franco Roberti, già procuratore nazionale antimafia, a scongiurare l'ennesimo caos delle fasi congressuali del Partito Democratico in Campania. Alla fine la decisione è stata quella di non certificare gli iscritti della provincia di Caserta, ma altre iniziative potrebbero essere prese nelle prossime ore. Da più parti è stata denunciata una modalità di tesseramento anomala in Campania, con i picchi che si sono registrati nelle provincie di Caserta e di Salerno, entrambe ampiamente schierate con Stefano Bonaccini, come candidato alla segreteria nazionale, e territorialmente sostenuto da Vincenzo e Piero De Luca ed i loro alleati. La decisione di annullare il tesseramento è arrivata dopo una lunga discussione negli organismi di garanzia. Fanpage.it ha avuto modo di leggere il verbale della Commissione provinciale di Caserta per il congresso del Pd che chiede la non certificazione del tesseramento. Un documento che evidenzia fatti molto gravi che testimoniano il caos in cui, ancora una volta, si sta svolgendo il congresso dem in Campania.

Il documento: "Iscritti al Pd anche militanti di destra e di altri partiti"

Il caso Caserta era stato sollevato da più parti negli ultimi giorni, la settimana scorsa l'esponente del Pd casertano Camilla Sgambato, che sostiene Gianni Cuperlo alla segreteria nazionale, aveva parlato di "un tesseramento dopato, ovvero di tesseramenti che crescono di trecento schede in una notte". Ad esempio, la Sgambato ha sottolineato: "Nello scorso mese siamo arrivati a 1500 tessere, nel primo mese del 2023 siamo tra le 5000 e le 6000 tessere". Tra i Comuni dove maggiormente si è registrato un dato anomalo del tesseramento dem, quello di Sessa Aurunca, dove, a quanto apprende Fanpage.it, si è raggiunta la cifra record di 1.000 tessere in un Comune di poco più di 20 mila abitanti. Ma come si è arrivati in provincia di Caserta ad un numero di tessere dem così spropositato?

Il verbale della commissione provinciale di Caserta fa luce proprio su questo. "Si registrano, da molte città della provincia, numerose segnalazioni relative alla natura e alla storia politica personale di tanti richiedenti l’iscrizione, veri e propri estranei alla cultura e alla militanza democratica, spesso avversari, nonché competitori pubblici e dichiarati del PD" si legge nel documento interno del Pd. "Si segnalano casi diversi di iscrizione contemporanea al PD e ad altri Partiti anche di destra. In Comuni dove ci sono amministrazioni guidate dal PD, le opposizioni di destra sono intervenute nel tesseramento per alterarne la tenuta e viceversa in Comuni in cui il Pd è all’opposizione, Sindaci e giunte hanno fatto altrettanto per indebolire i loro oppositori". In pratica al Partito Democratico, pur di determinare, evidentemente, l'esito del congresso, si è ricorso all'iscrizione di chiunque. Fino anche ad esponenti istituzionali e non dei partiti di destra, tra l'altro molto noti sui territori. Una situazione che testimonia non solo il caos organizzativo e politico in cui si sta svolgendo il congresso in Campania, ma anche come il gioco di alleanze sui territori da parte dei portatori di voti e di tessere, si stia svolgendo senza regole e senza confini politici.

"Numeri triplicati rispetto ai voti delle ultime politiche"

Se volessimo prenderla politicamente sul serio, dovremmo immaginare che in provincia di Caserta dove alle recenti elezioni politiche di settembre 2022 gli elettori hanno ampiamente premiato il centro destra, sia alla Camera che al Senato, relegando il Pd ed i suoi alleati al terzo posto, dietro anche al Movimento 5 Stelle, sia in atto una sorta di improvvisa e rapidissima svolta politica accompagnata da una mobilitazione popolare senza precedenti. Se vi sembra eccessivo basta leggere ciò che viene scritto nel verbale della commissione provinciale di Caserta per il congresso del Pd. "In alcuni Comuni della provincia il rapporto di incidenza percentuale tra il numero di voti per il PD alle ultime Elezioni Politiche e le attuali richieste di iscrizione oscilla dal 20% ad oltre il 50% ed anche in alcuni casi il 60%". Alle ultime elezioni politiche su Caserta e Provincia il Partito Democratico aveva registrato tra il 12% e il 13% tra Camera e Senato, complessivamente le richieste di tesseramento al Pd registrate dalla commissione provinciale arrivano a quasi 7000.  Il dato di incidenza percentuale tra il numero di voti presi dal Pd alle politiche e le richieste di tesseramento non può che evidenziare un processo che probabilmente ha poco di democratico e popolare. Alla fine la commissione provinciale di Caserta chiede al nazionale di non approvare l'anagrafe degli iscritti. Decisione prontamente certificata anche dagli organismi superiori. Pertanto i congressi locali e provinciali vengono rinviati a dopo le elezioni primarie per la segreteria nazionale, che sono in programma per il 27 febbraio.

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