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Commerciante aggredito davanti all’asilo della figlia e picchiato col casco, presi i fratelli Frizziero

Mariano e Alvino Frizziero, ritenuti affiliati al clan della Torretta, nel centro di Napoli, sono stati sottoposti a fermo per estorsione e lesioni dopo la denuncia di un commerciante: l’uomo si sarebbe opposto alla richiesta di pizzo e sarebbe stato prima aggredito davanti alla moglie e alla figlia, poi picchiato a colpi di casco.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Si era opposto di pagare il pizzo, si era rifiutato di pagare anche dopo le diverse richieste e le minacce. Così gli estorsori erano passati dalle parole ai fatti: prima lo avevano aggredito davanti all'asilo della figlia, poi lo avevano picchiato a colpi di casco nel suo negozio. Prognosi: 15 giorni, salvo complicazioni, per contusioni su tutto il corpo. Vittima un commerciante napoletano che gestisce una ditta di materiale elettronico a Fuorigrotta, a cui era stato imposto di regalare un computer dal valore di diverse migliaia di euro.

Nemmeno dopo il pestaggio, però, l'uomo si è lasciato intimidire: ha denunciato anche le aggressioni, portando al fermo di indiziato di delitto di due persone. In manette ieri, su provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i fratelli Mariano e Alvino Frizziero, rispettivamente 41 e 38 anni, ritenuti affiliati al clan che spadroneggia (contrapposto ai Piccirillo) nella zona della Torretta di Mergellina ed è attivo anche nel limitrofo quartiere di Fuorigrotta. I due sono accusati di estorsione continuata e lesioni, aggravati dal metodo mafioso.

L'ultima aggressione, quella a colpi di casco all'interno del negozio, era avvenuta lo scorso 28 settembre, pochi giorni fa. Prima c'era però stato l'altro episodio, quello delle minacce davanti alla famiglia. L'imprenditore ha raccontato di essere stato aggredito il giorno prima da Alvino Frizziero nei pressi dell'asilo della figlia, dove si trovava con la moglie e la bambina, davanti agli altri bimbi e ai loro genitori. Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti del commissariato San Paolo e da quelli della Squadra Mobile della Questura di Napoli; nei prossimi giorni sarà sottoposto alla convalida.

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