Come funziona il Robot chirurgo: siamo entrati nella sala operatoria del Cardarelli con “da Vinci”

È descritto come il sistema più evoluto nella chirurgia mininvasiva e consente al chirurgo di operare il paziente a distanza. Siamo entrati nella sala operatoria dell’ospedale Cardarelli di Napoli per vederlo in azione.
A cura di Peppe Pace
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Il robot da Vinci mentre rimuove un tumore al rene.
Il robot da Vinci mentre rimuove un tumore al rene.

Dopo aver indossato camice, cuffia, guanti, copri scarpe e mascherina, il dott. Fedelini mi fa strada tra i corridoi fino a raggiungere la sala operatoria: "Quello è il robot", mi spiega indicando la grossa struttura formata da 4 bracci bianchi che sta operando su un paziente oncologico. Paolo Fedelini è il primario di Urologia dell'ospedale Cardarelli di Napoli e sta supervisionando un intervento di nefrectomia parziale che prevede l'asportazione del tumore dal rene senza compromettere la funzionalità dell'organo (senza clampaggio dell'arteria). I quattro bracci meccanici sono comandati da un chirurgo che li controlla da una console chirurgica per mezzo di manipolatori e pedali, grazie all'endoscopio che trasmette immagini tridimensionali.

"Un medico a Bordeaux ha operato un paziente a Pechino"

Lo scorso 27 settembre, racconta il prof. Fedelini, per la prima volta nella storia è stato eseguito un intervento transcontinentale di chirurgia robotica a distanza per l'asportazione di un tumore al rene. Un chirurgo italiano, Alberto Breda, ha operato da Bordeaux, sede del congresso annuale europeo di Urologia, un paziente che si trovava a Pechino, con una latenza di appena 132 millisecondi. L'intervento è stato realizzato grazie al sistema robotico Edge, non molto diverso dal sistema da Vinci in dotazione al Cardarelli, realizzato dall'azienda statunitense Intuitive Surgical proprio con l'obbiettivo di consentire ai chirurghi americani di operare a distanza i soldati al fronte.

Il dott. Sigismondo Castaldo, specialista del Centro di Biotecnologie del Cardarelli spiega quali sono i vantaggi di questa tecnologie: "Magnificare, cioè di rendere più ampia agli occhi e alle mani del chirurgo la porzione di tessuto da incidere, coagulare o rimuovere attraverso strumenti miniaturizzati. Questa tecnica, che conferisce maggiore precisione rispetto agli interventi tradizionali, consente all'organo di recuperare la funzionalità molto più rapidamente".

"I costi sono alti, ma si ripagano sul lungo periodo"

Prendendo ad esempio l'intervento di nefrectomia parziale da noi documentato, il prof. Fedelini ci spiega che, sebbene ogni operazione col robot comporti un costo che si aggira intorno ai 5000 euro, la possibilità di rimuovere il tumore senza clampare l'arteria (e quindi senza compromettere la funzionalità dell'organo), fa risparmiare al sistema sanitario (e al paziente) anni e anni di dialisi.

I quattro bracci del robot da Vinci in azione.
I quattro bracci del robot da Vinci in azione.

L'ospedale Cardarelli possiede uno dei pochi centri di formazione ufficiali in Europa della Intuitive Surgical, in cui sono installati due sistemi da Vinci Xi. Nella struttura sono già stati formati 1500 medici che, sotto la guida di specialisti, hanno potuto fare pratica prima di essere chiamati ad intervenire nelle camere operatorie.

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