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Colpita da un ictus al terzo mese di gravidanza: madre e figlio salvati dai medici

Una donna di 27 anni colpit da un ictus al terzo mese di gravidanza: i medici dell’Ospedale del Mare di Napoli salvano la sua vita e quella del bambino.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una donna di 27 anni è stata colpita da un ictus al terzo mese di gravidanza, rischiando di perdere la vita propria e quella del bimbo che porta in grembo. Ma i medici dell'Ospedale del Mare di Napoli sono riusciti a salvare entrambi: la donna è già stata dimessa, ed ora prosegue regolarmente la gravidanza, con il feto perfettamente sano. "Una storia straordinaria finita al meglio grazie ad un lavoro di squadra eccellente e grazie all’impegno di tutto il personale, a partire del pronto soccorso", ha spiegato il direttore generale Ciro Verdoliva.

Chiara (nome di fantasia, ndr) ha 27 anni, ed è una giovane napoletana in attesa del suo primo figlio, Salvatore (anche lui nome di fantasia, ndr). Arrivata alla dodicesima settimana di gravidanza, la giovane inizia a stare male e viene portata al Pronto Soccorso dal marito, dove le sue condizioni iniziano a peggiorare. Una lieve paralisi del lato sinistro e una difficoltà a muovere gli arti, fanno scattare l'allarme: viene subito effettuata una risonanza magnetica all’encefalo e ai vasi sanguigni e si scopre così che la donna sta avendo un'ischemia, causata dall’occlusione completa dell’arteria cerebrale media di destra.

La donna viene così trasferita presso l’Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia, dove viene sottoposta ad una tromboectomia meccanica. "Secondo la letteratura medica la paziente aveva il 50% delle probabilità di non sopravvivere, il 90% di possibilità di riportare una grave disabilità e l’80% di perdere il bambino, invece tutti e due ce l’hanno fatta", fanno sapere dall'Ospedale del Mare. Dopo l'operazione, il decorso è andato avanti con successo, con un recupero pressoché completo del deficit neurologico e con la gravidanza procede tuttora regolarmente.

Un lavoro frutto di una vasta collaborazione tra i reparti: il neurologo Donato Colella, il reparto Neuroradiologia diretto dal dottor Vincenzo D’Agostino, ed infine i neuroradiologi Valeria Piscitelli e Fabrizio Fasano che, con l’assistenza degli anestesisti Giovanni Gallo, Angelo Affinito e la collaborazione dell’equipe composta da tecnici di radiologia RSM e infermieri, hanno sottoposto la donna all'operazione che ha salvato la sua vita e quella del bambino che porta in grembo, per poi essere ricoverata presso  l’Unità Operativa Complessa di Neurologia diretta dal dottor Vincenzo Palma, poi nell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione diretta dal dottor Ciro Fittipaldi.

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