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Circum tra le peggiori linee ferroviarie d’Italia, i pendolari: “Anni di diritti negati e tempo sprecato”

I pendolari della Circumvesuviana, ancora tra le peggiori linee ferroviarie d’Italia secondo il rapporto Pendolaria, in un comunicato spiegano i loro anni di disagi e disservizi.
A cura di Valerio Papadia
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Oggi Legambiente ha pubblicato il suo rapporto Pendolaria 2023, sullo stato di salute del trasporto pubblico in Campania e, come capita ormai da anni, la Circumvesuviana è stata menzionata tra le peggiori linee ferroviarie d'Italia. E così i pendolari, coloro che utilizzano la linea quotidianamente, stanchi dei disagi e dei disservizi con i quali fanno i conti da anni, alla notizia della Circum maglia nera, per l'ennesima volta, del trasporto pubblico italiano, hanno voluto diramare un comunicato.

Nella figura di Enzo Ciniglio, portavoce del gruppo Facebook "No al taglio dei treni della Circumvesuviana", i pendolari hanno scritto:

Sono ormai più di dieci che la Circumvesuviana svetta nella classifica delle peggiori ferrovie regionali d'Italia. Un dato sconfortante che ha contribuito negli anni alla perdita di oltre il 40% di viaggiatori.

Il management, nonostante le ingenti risorse a disposizioni, in questi anni non è riuscito a fermare il declino, anzi dai dati ufficiali della regione il servizio offerto dalla circumvesuviana ha delle performance imbarazzanti. Eav nella gestione delle linee vesuviane ha fallito

Il comunicato prosegue:

Il revamping e l’acquisto dei nuovi treni sono stati oggetti di una lunga serie di errori che hanno causato ritardi nella consegna, inoltre il riammodernamento dell’infrastruttura tante volte annunciato è partito solo adesso grazie ai fondi del PNRR.

Il cattivo stato della rete ferroviaria e il sistema di sicurezza obsoleto sono la causa della marcia forzata a 70kmh e l’obbligo della presenza del capotreno nella cabina di guida. In questi anni ci è stato negato un diritto, scippato del tempo

Infine, il comunicato dei pendolari della Circumvesuviana si conclude:

Siamo stanchi, fa molta rabbia sentire il presidente della regione dichiarare candidamente che ci vorranno almeno altri 2/3 anni per migliorare le cose, mentre si paga a prezzo pieno un servizio che non è mai garantito.

Visto la certezza del protrarsi dei disservizi, formuliamo la proposta di un abbonamento a prezzo popolare per tutte le linee vesuviane a 20 euro mensile, un incentivo a servirsi del trasporto pubblico nonostante tutto

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