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Trasporto pubblico a Napoli

I napoletani si sono arresi e non prendono più i mezzi pubblici: il rapporto Pendolaria 2023

Come ogni anno, Legambiente ha diffuso il rapporto Pendolaria sullo stato di salute del trasporto pubblico in Campania.
A cura di Valerio Papadia
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Come ogni anno, anche per il 2023 Legambiente ha diffuso il suo rapporto Pendolaria, che fa il punto sullo stato di salute del trasporto pubblico in Campania. E, anche per quest'anno, la situazione è tutt'altro che rosea: treni vecchi o in ritardo, corse soppresse e altri disagi con i quali i viaggiatori campani devono fare i conti ogni giorno.

Gli utenti del trasporto pubblico calati quasi del 50%

Dal rapporto emerge un dato sintomatico della situazione del trasporto pubblico in Campania: i cittadini non prendono più i mezzi pubblici. In circa 10 anni, il numero dei fruitori del trasporto pubblico in Campania è calato del 43,9%: si è passati, ad esempio, dai 467mila viaggiatori del 2011 ai circa 262mila del 2019. Questo ha comportato, per forza di cose, un aumento di coloro che hanno fatto ricorso all'auto privata: soltanto a Napoli le auto sono 613 ogni 1.000 abitanti.

In Campania i treni sono troppo vecchi

Uno dei problemi, ormai annosi, del trasporto pubblico in Campania è l'età avanzata del materiale rotabile: la media dell'età dei treni in Campania è di 21,4 anni, molto al di sopra della media nazionale, che è di 15,3 anni. Inoltre, in Campania il 72% dei treni ha un'età superiore ai 15 anni.

La Circumvesuviana ancora tra le linee peggiori d'Italia

Nel 2023, dopo due anni di stop dovuti alla pandemia di Covid-19, nel rapporto Pendolaria torna anche la sezione dedicata alle linee ferroviarie peggiori d'Italia. E, come è accaduto spesso in passato, tra le linee peggiori d'Italia c'è la Circumvesuviana, la linea gestita da Eav che collega Napoli alle cittadine alle pendici del vulcano, a quelle dell'agro-nocerino-sarnese e a quelle della Penisola Sorrentina. Negli ultimi mesi del 2022 sono stati tanti i treni cancellati, soppressi, in ritardo, così come i guasti. La situazione più drammatica è dovuta proprio al taglio del servizio: rispetto al 2010, oggi c'è circa il 10% di treni in meno.

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