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Cimiteri Napoli, il Comune fa pace con la Curia sulle luci: stop all’acquisizione di 130 cappelle

Il Comune fa pace con la Curia sui cimiteri. Palazzo San Giacomo sospende la revoca di 130 cappelle a 22 Arciconfraternite: saranno obbligate a reinstallare le luci votive comunali, gestite dalla Citelum. Via i lumini di plastica a batteria messi dalle congreghe. Questo l’esito dell’accordo raggiunto il 1 luglio.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Comune fa pace con la Curia sui cimiteri. Palazzo San Giacomo sospende la revoca di 130 cappelle a 22 Arciconfraternite: saranno obbligate a reinstallare le luci votive comunali, gestite dalla Citelum. Questo l'esito dell'accordo raggiunto il 1 luglio scorso, in una riunione tra i due enti, con la partecipazione, tra gli altri, del vescovo ausiliare Monsignor Lucio Lemmo, il direttore delle confraternite della Curia, don Giuseppe Tufo, l'assessore ai cimiteri Ciro Borriello, l'avvocatura, i dirigenti e i tecnici comunali. Comune e Curia stipuleranno un protocollo d'intesa per gestire le luci dei morti.

Le contestazioni del Comune alle congreghe

Ma cosa contestava il Comune alle Arciconfraternite per arrivare la punto da revocare le concessionidi suolo cimiteriale? Per Palazzo San Giacomo le congreghe sarebbero state responsabili di “gravi condotte in contrasto col perseguimento dei fini pubblici cui l’Ente locale”, “incompatibili con lo status di concessionario e con l’ordinata gestione dei cimiteri cittadini”. Tra queste: “Impedimento all’accesso nei manufatti cimiteriali al gestore incaricato dall’Ente locale (Citelum SA) per garantire l’erogazione del servizio votivo; asportazione illegittima delle lampade comunali in costanza di rapporto con l’utenza; apposizione di led a batteria in indebita surroga dell’Ente e conseguente violazione del diritto di esclusiva in materia di illuminazione votiva (servizio pubblico locale)”.

"I lumini di plastica abusivi e indecorosi"

E, ancora, “pregiudizio al decoro cimiteriale in conseguenza dell’apposizione dei lumini in plastica e correlate proteste dell’utenza; imposizione agli utenti di non fruire del servizio reso dall’Ente e contestuale invito a non corrispondergli nulla per il canone votivo; utilizzo dell’energia elettrica senza corresponsione del rimborso all’Ente anche in violazione di esplicite norme regolamentari”.

Il Comune ha respinto le controdeduzioni delle Congreghe, ritenendole “non idonee”. Da qui, le revoche delle concessioni. Subito dopo, però, la Curia ha espresso la“volontà di adesione alla posizione dell’Ente in uno alla ammissione di fondatezza delle ragioni di quest’ultimo, chiedendo la ricomposizione dell’intera questione”.

Nel weekend del 26 e 27 giugno le congreghe hanno consentito l'accesso alla Citelum nelle 25 cappelle programmate per le manutenzioni, avviando così le attività di ripristino del servizio dell'illuminazione votiva comunale.

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La nuova gara per le luci dei morti nel 2022

Entro il 31 marzo 2022, salvo proroghe, si terrà quindi la gara per la prossima concessione pluriennale delle luci votive e ambientali dei cimiteri. Entro quella data, le Arciconfraternite invieranno i certificati di legge per gli impianti elettrici. La concessione includerà la manutenzione ordinaria e straordinaria. Le Arciconfraternite, inoltre, dovranno comunicare tutti i dati relativi alle denominazioni, sedi, codici fiscali, partite Iva, Pec, elenco delle cappelle di riferimento. La Citelum ha chiesto anche i registri con la posizione delle sepolture. Al contempo, nell’ambito dell'incontro, è stato assunto anche l’impegno a pagare le fatture sinora prodotte dall’Ente per l’installazione dei sottolettori.

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