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Caos Cimiteri a Napoli, il Comune alle congreghe: rimettete le nostre luci votive

Il Comune alle congreghe: “Le Arciconfraternite che hanno sostituito le luci votive del Comune nelle cappelle del cimitero dovranno ripristinare la vecchia illuminazione e consentire l’accesso alla Citelum”. La Curia: “Accordo col Municipio vicino, non fate ostruzionismo”. In mattinata blocchi di protesta dei lavoratori.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Le Arciconfraternite che hanno sostituito le luci votive del Comune nelle cappelle del cimitero dovranno ripristinare la vecchia illuminazione e consentire l'accesso alla Citelum, che opera per conto del Municipio”. È questa la richiesta del Comune di Napoli alle congreghe dei camposanti cittadini. Proprio sulla gestione delle luci votive è in atto un duro braccio di ferro tra il Municipio e la Curia. Il Comune a inizio settimana ha revocato le concessioni a 16 Arciconfraternite e acquisito al patrimonio dell'ente 130 cappelle funerarie distribuite nei cimiteri cittadini. I lavoratori delle congreghe che rischiano il posto stamattina hanno organizzato presidi di protesta al Comune e alla Curia, minacciando di tenere chiuse le cappelle nel weekend.

Curia e Comune verso un accordo

Nel pomeriggio, la Curia, attraverso il Direttore dell'ufficio Diocesano Confraternite don Giuseppe Tufo – ha lanciato un invito a tutti i Superiori e Commissari delle Arciconfraternite: “ad aprire le cappelle cimiteriali e a non frapporre alcun ostruzionismo né intralcio a quanti vi accedono per esercitare il culto o per operarvi, ciascuno secondo i propri titoli e competenze, compresi i tecnici della Citelum. La Curia ha poi rassicurato che rispetto ai disagi verificatisi in questi ultimi giorni con il Comune di Napoli siamo ormai prossimi ad una definizione”. L'accordo, quindi, sembra dietro l'angolo. Il Comune però ha chiesto che le luci a batteria o a led che alcune congreghe hanno installato in luogo delle luci comunali siano rimosse immediatamente.

Il nodo delle riscossioni

Sullo sfondo anche il problema delle riscossioni, perché alcune persone hanno pagato il bollettino dell'illuminazione votiva al Comune, ma non ne hanno potuto usufruire perché le lampade della Citelum sono stati rimosse e sostituite dalle congreghe. Ne sono nate proteste da parte di alcuni utenti, che adesso minacciano anche denunce.

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