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Chiude la Meridbulloni di Castellammare: 80 dipendenti senza lavoro

Lo stabilimento di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli, ha chiuso i battenti, lasciando per strada, sotto Natale, circa 80 dipendenti, che resteranno in cassa integrazione fino a giugno 2021, e poi saranno licenziati se non accetteranno il trasferimento nelle sedi di Torino o Milano.
A cura di Valerio Papadia
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La notizia è arrivata qualche giorno fa, dall'oggi al domani, e ha colto tutti alla sprovvista: lo stabilimento Meridbulloni – azienda siderurgica che, come suggerisce il nome, produce bulloni e viti – di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli, ha chiuso i battenti, lasciando 80 lavoratori per strada. I dipendenti dello stabilimento della cittadina alle falde del Vesuvio si sono recati al lavoro, trovando i cancelli chiusi e le guardie giurate ad impedire l'accesso. Gli 80 dipendenti che si sono ritrovati dall'oggi al domani senza lavoro saranno in cassa integrazione fino a giugno 2021, poi perderanno il lavoro se non vorranno trasferirsi negli stabilimenti di Milano o Torino.

Una decisione alla quale si oppone fermamente il Movimento 5 Stelle, che con Cirillo e Saiello fa sapere che porterà la vertenza dei lavoratori della Meridbulloni sul tavolo del Governo: "Ottanta lavoratori lasciati fuori dai cancelli dell'azienda per la quale hanno lavorato per anni, senza alcun preavviso e senza il coinvolgimento delle parti sociali. Quanto accaduto allo stabilimento Meridbulloni di Castellammare di Stabia è l'ennesima dimostrazione che nel nostro Paese c'è una tendenza da invertire al più presto, con norme ad hoc a tutela di chi, con sacrificio e dedizione, ha contribuito a rendere grande la realtà nella quale ha lavorato per anni. 80 famiglie campane non possono ritrovarsi, dalla sera alla mattina, ad affrontare con la prospettiva di essere trasferite a Torino" si legge in una nota del M5S.

"Il caso Meridbulloni – conclude la nota – sia portato subito all'attenzione della Commissione Attività Produttive. Abbiamo interessato della vicenda anche il ministero dello Sviluppo Economico, affinché si apra anche col Governo un tavolo di confronto con la proprietà e le rappresentanze dei lavoratori".

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