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Chi è Anna Carrino, la ex compagna del boss Francesco Bidognetti stasera a Insider con Roberto Saviano

Anna Carrino è stata per 30 anni la compagna del superboss Francesco Bidognetti, alias Cicciotto ‘e Mezzanotte. Dal 2007 è collaboratrice di giustizia.
A cura di Nico Falco
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Anna Carrino e Francesco Bidognetti
Anna Carrino e Francesco Bidognetti

Anna Carrino è stata per anni la compagna del superboss dei Casalesi Francesco Bidogetti, conosciuto come Cicciotto ‘e Mezzanotte. I due sono stati insieme 30 anni, ma non si sono mai sposati; hanno avuto tre figli, Katia, Gianluca e Teresa. Per oltre un quarto di secolo Anna Carrino è stata confidente, persona di fiducia e interfaccia con gli affiliati del superboss. Nel 2002 ha ordinato l'omicidio di un ragazzo che aveva litigato col figlio. Nel 2007  è scappata da Casal di Principe e successivamente, finita in manette, ha deciso di collaborare con la giustizia. In seguito a quella decisione è stata "rinnegata" dalla famiglia e vive sotto la perenne minaccia di una ritorsione. Stasera racconterà la sua storia nel programma Insider di Roberto Saviano, in onda il sabato su Rai 3.

La storia di Anna Carrino: da compagna del boss Francesco Bidognetti a collaboratrice di giustizia

Anna Carrino, originaria di Villaricca, inizia a frequentare Bidognetti quando ha appena 13 anni e lui, conoscente della madre e già sposato, ne ha 29.  A raccontare di quell'incontro, e di quei primi periodi, è stata la stessa Carrino in una intervista al programma televisivo Belve: "Fino a 13 anni sono stata in collegio. Mi sono molto avvicinata a lui perché lo vedevo come un papà, poi man mano cominciava a nascere non dico l’amore, perché amore è una parola molto grande, ma tantissimo affetto".

Da quella relazione, all'inizio tenuta segreta, nasce la prima figlia, Katia. Bidognetti è in quel periodo in carcere. Il parto comincia in casa: “Mi sono venuti dei dolori di pancia, pensavo di dover andare in bagno ma d’un tratto mi sono sentita l’acqua che mi colava tra le gambe e ha cominciato a uscire la testolina della bambina e io con le mani la infilavo dentro per non farla uscire, perché non sapevo cosa mi stava capitando”. Poi, quando torna la madre, Anna viene portata al Cardarelli e a quel punto la famiglia scopre che è incinta e che sta partorendo.

Dopo il parto Anna Carrino va vivere a casa della madre di Bidognetti, a Casal di Principe. Benché molto giovane, lui è già un personaggio di primo livello della mafia casalese, conosciuto anche a Giugliano, Villaricca, Napoli e negli altri comuni dove il suo gruppo è influente. Il boss la presenta a tutti come "la sua compagna" col carico di rispetto che questo titolo comporta in quell'ambiente intriso di mentalità mafiosa e in quel territorio dove i Casalesi hanno in quel periodo un potere enorme. Da allora i due non si sono mai lasciati ed Anna Carrino diventa, oltre che la "comara" di Bidognetti, anche la sua persona di fiducia. Tanto che, durante la detenzione di Cicciotto ‘e Mezzanotte, viene individuata come reggente del clan. Negli anni successivi, con Bidognetti che entra ed esce di galera, i due hanno altri due figli, Teresa e Gianluca.

Nel 1993, quando lui torna in carcere e viene sottoposto al 41bis, Anna diventa la sua voce fuori dal carcere; ormai pienamente consapevole degli "affari" del compagno, tiene i rapporti con gli affiliati, porta i messaggi in codice, è il riferimento del clan: la parola di Anna Carrino è legge, perché è quella di Francesco Bidognetti. Fino al 2007, quando decide di abbandonare la famiglia. Una sera lascia l'abitazione, sale in auto e si allontana. Viene rintracciata dalla Direzione Investigativa Antimafia in un albergo di Roma. E dopo qualche settimana diventa collaboratrice di giustizia, raccontando agli inquirenti nomi, fatti, affari.

Il rapporto con i suoi tre figli: Teresa, Katia e Gianluca

La decisione di collaborare la mette contro la famiglia, figli compresi. Anche quella primogenita, Katia, che sarebbe rimasta sempre al fianco del padre. Tanto che, ha raccontato Anna Carrino, sarebbe arrivata al punto di chiedergli, implicitamente, il permesso di far uccidere la madre, ritenendola colpevole forse non solo del pentimento ma anche di un rapporto ambiguo che si era instaurato con il marito della ragazza. "All’inizio c’è stato quel rapporto tra suocera e genero, poi dopo ha cominciato a calcare la mano – ha detto Anna Carrino a Belve – e quando uno comincia a calcare la mano…". Un cambiamento per il quale la figlia, così come altri, avrebbe incolpato la madre: "Perché dicono che io non ho parlato, mi sono stata zitta, l’ho coperto, perché ho fatto… Ma invece non parlavo per paura".

Grazie alle dichiarazioni di Anna Carrino viene fatta luce sull'omicidio di Antonio Petito, falegname di 20 anni, ucciso l'8 febbraio 2002 a Casal di Principe. Il ragazzo è stato ammazzato perché ha litigato con Gianluca Bidognetti: il 13enne aveva raccontato alla madre che Petito aveva cercato di investirlo e che aveva offeso l'onore della famiglia. E Anna Carrino aveva deciso di farlo ammazzare. Per quell'omicidio la donna è stata condannata a 16 anni e 8 mesi, come mandante.

Nel 2017 Teresa e Katia sono state arrestate, insieme alla cugina Orietta Verso (moglie di Raffaele, figlio di Cicciotto e della prima moglie Teresa Tamburrino, anche lui al 41bis). Le due, accusate insieme ad altri 26 imputati di estorsione ed associazione camorristica, sono state condannate un anno dopo con rito abbreviato (Katia a 6 anni, Teresa a 3 anni e 4 mesi). Gianluca Bidognetti è ritenuto ai vertici del clan. Nel 2008 accompagnò i killer di Peppe Setola a uccidere la zia e cugina, vendetta trasversale contro la propria madre che si era pentita; in quell'agguato fu ferita gravemente Francesca Carrino, 26 anni, figlia della sorella di Anna.

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