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Centro storico senza biblioteche comunali, ma ci sono locali pubblici inutilizzati

Non ci sono biblioteche pubbliche comunali nella II Municipalità Montecalvario-Avvocata, che abbraccia buona parte del centro storico di Napoli. Mentre ci sono invece tanti locali comunali inutilizzati che potrebbe essere usati”. A lanciare l’allarme è il consigliere della II Municipalità Giuseppe Aiello, che ha presentato un progetto al Comune di Napoli con una ricognizione dei locali comunali attualmente vuoti. Il Decreto Rilancio prevede fondi per le biblioteche comunali.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Non ci sono biblioteche pubbliche comunali nella II Municipalità Montecalvario-Avvocata, che abbraccia buona parte del centro storico di Napoli. Mentre ci sono invece tanti locali comunali inutilizzati che potrebbe essere usati”. A lanciare l'allarme è il consigliere della II Municipalità Giuseppe Aiello, che ha presentato un progetto al Comune di Napoli con una ricognizione dei locali comunali attualmente vuoti che potrebbero essere riqualificati come biblioteche pubbliche di quartiere. Un progetto che si sposerebbe bene anche con le misure previste dall'ultimo Decreto Rilancio, che prevede dei fondi appositi proprio per le biblioteche pubbliche.

“Al centro storico locali comunali non usati”

“Già dal 2016 – spiega Giuseppe Aiello – abbiamo presentato una proposta per l'utilizzo di strutture del patrimonio comunale ricadenti sul territorio della II Municipalità non più utilizzate, per adibirle a biblioteche comunali con richiesta di finaziamenti sia da parte del Governo che della stessa Regione. Anche la Regione Campania, infatti, provvede ogni anno ad assegnare i contributi in favore delle biblioteche locali per la promozione culturale e l'educazione permanente. Nella II Municipalità non c'è una biblioteca comunale municipale. Si tratta di quartieri come Avvocata, Montecalvario, Mercato e Pendino, dove c'è un'alta incidenza di dispersione scolastica e disagio sociale. Abbiamo invece locali pubbici attualmente non usati, come gli ex uffici demografici al piano terra in piazza Dante 79, altri spazi non utilizzati della scuola statale Paolo Borsellino del 31esimo circolo didattico, in via Enrico Cosenz, o l'ex alloggio di servizio del custode Scuola Flavio Gioia, in via Imbriani 137, dove si potrebbero creare dei poli culturali”.

Fondi per le biblioteche nel Decreto Rilancio

Il Decreto Rilancio ha previsto dei fondi speciali per le biblioteche. Nello specifico, il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali. Il tema è stato al centro della commissione Cultura, presieduta da Elena Coccia, che si è tenuta questa mattina. I provvedimenti previsti dal Decreto Rilancio a favore delle imprese e delle istituzioni culturali introducono, tra l'altro, risorse straordinarie per acquisti di libri da parte delle biblioteche dello Stato, delle Regioni, degli enti locali e degli istituti culturali. La riunione di oggi era stata richiesta dalla consigliera Elena De Gregorio (DemA), che ha evidenziato “quanto sia importante che le biblioteche comunali colgano questa opportunità. Bisognerà prevedere un bando, ha proposto, per impiegare i fondi che verranno assegnati a Napoli a sostegno di tutta la filiera del libro e dell'editoria cittadina”.

La commissione comunale Cultura: "Un bando per gestire le risorse"

La presidente Elena Coccia ha “condiviso la proposta, sottolineando di dare priorità all'acquisto di volumi attuali e stimolanti, ricordando quanto sia importante che anche a Napoli si affermi una rete editoriale cittadina capace di confrontarsi con il mercato nazionale. Per questo avvierà un tavolo di confronto il prossimo autunno”. La commissione si è chiusa con la volontà di affrontare il tema in una prossima riunione per discutere con l'assessore alla Cultura, Eleonora De Majo la possibilità e la modalità del bando.

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