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Centinaia di termoscanner sequestrati nel Salernitano: importati illegalmente e non testati

La Guardia di Finanza di Salerno, in due operazioni, ha sequestrato decine di migliaia di mascherine irregolari e 220 termoscanner: questi ultimi, posti in vendita in un negozio di Cava de’ Tirreni, non avevano il marchio comunitario e nessuna certificazione che fossero stati opportunamente testati e che quindi rilevassero correttamente la temperatura.
A cura di Nico Falco
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Duecento termoscanner non a norma, oltre a una valanga di mascherine, immessi illecitamente sul mercato, privi anche delle descrizioni in italiano e senza nessuna certificazione che misurassero correttamente la temperatura i primi, e che filtrassero adeguatamente le altre. Li hanno scoperti e sequestrati i militari della Guardia di Finanza di Salerno in due distinte operazioni messe a segno nei giorni scorsi tra Salerno e provincia. Identificati quattro commercianti, tra grossisti e rivenditori: due sono stati denunciati, per altri due la posizione resta al vaglio degli inquirenti.

La prima operazione è stata condotta dai finanzieri della Prima Compagnia di Salerno dopo una segnalazione telefonica arrivata al 117. Nella sede di un noto grossista, nella zona industriale di Salerno, i militari hanno trovato quasi 1.700 mascherine Ffp2 contraffatte: la marcatura CE, falsa, era stata apposta soltanto sulle confezioni e non sui singoli prodotti, che erano privi di qualsiasi informazione di dettaglio; inoltre irregolarità sono emerse anche sul certificate of compliance, ovvero il certificato di conformità, che è risultato essere stato rilasciato da un ente non abilitato alla valutazione di quel tipo di prodotti. I militari, ricostruendo la filiera di distribuzione, hanno individuato un punto vendita di Giffoni Valle Piana, dove le mascherine erano in vendita.

La seconda operazione si è svolta a Cava de' Tirreni. In un negozio di elettronica i finanzieri hanno trovato i 200 termoscanner, diventati praticamente di uso comune con la pandemia Covid, e 30mila mascherine, sprovvisti del marchio comunitario. I dispositivi erano stati forniti da un consorzio farmaceutico di Fisciano, dove i militari, nel corso di una successiva ispezione, hanno trovato altri 8mila pezzi non a norma. Complessivamente nel corso delle due attività sono stati sequestrati circa 40mila prodotti irregolari, per un valore commerciale complessivo di oltre 220mila euro. Il rivenditore di Salerno e quello di Giffoni sono stati denunciati per frode nell'esercizio del commercio, mentre è al vaglio la posizione dei commercianti di Cava e Fisciano, che rischiano una sanzione amministrativa fino a 7mila euro.

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