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Caso Saviano-Scurati, Letta si schiera contro De Luca. Fondazione Ravello: “Scavalcati dall’ex presidente”

Caso Fondazione Ravello, dopo la denuncia di Roberto Saviano, che ha accusato Vincenzo De Luca di averlo escluso dall’evento e le dimissioni del presidente Antonio Scurati, il segretario del Pd si schiera con lo scrittore di Gomorra e il premio Strega. Intanto il CdA della Fondazione annuncia querele.
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La storia del Festival di Ravello, la (denunciata) esclusione da parte di Roberto Saviano, l'accusa a Vincenzo De Luca e le dimissioni del neo direttore Antonio Scurati, sono un caso politico, in un sabato mattina di giugno. Ieri il mini-terremoto riassumibile in poche fasi: salta la presentazione del Festival di Ravello, Saviano con un video denuncia l'esclusione per mano politica, Scurati si dimette. Oggi il carico da cento lo mette il segretario del Partito Democratico , Enrico Letta, che in un tweet scrive: «Aspetto Roberto Saviano e Antonio Scurati alla prossima Festa Nazionale del Pd. Invito permanente».

L'intenzione buona c'è , ma De Luca è l'uomo forte del Pd in Campania, dunque con lui che si fa? Per ora da don Vincenzo c'è silenzio ma conoscendo il personaggio non sarà a lungo così. Ieri Saviano l'ha attaccato frontalmente: «Vincenzo De Luca blocca la mia presenza al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicie‘, non ci sarò… ripigliateve tutto chell che è ‘o vuosto…», ha detto, citando una battuta della serie tv Gomorra.

Nel frattempo anche Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana twitta: »Stima ancora più forte verso Scurati per la sua scelta di dignità e libertà. E un abbraccio ancora più forte a Roberto Saviano, che oltre ad avere come nemici giurati i camorristi, deve subire l'ostracismo del massimo esponente del Pd Campania che si comporta come un satrapo qualunque».

La fondazione Ravello o quel che ne resta, intanto minaccia querele. La sintesi della nota della Fondazione è: mai informati della volontà di Scurati di inserire in programma Saviano e il  ministro della Salute Roberto Speranza; non è vero che c'è stato un blocco per mancato gradimento politico, Scurati voleva imporre al Festival di Ravello incontri fuori dalla programmazione, senza un confronto preventivo.

Ecco la nota integrale della Fondazione Ravello, vergata dai "consiglieri di indirizzo" Lorenzo Lentini (presidente), Almerina Bove, Luigi Buonocore, Salvatore Di Martino, Stefano Giuliano, Michele Strianese e dai  consiglieri di amministrazione Diomede Falconio, Paolo Imperato​.

gli organi in carica della Fondazione Ravello precisano che il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di indirizzo, organi statutariamente competenti, non soltanto non si sono espressi in ordine all’approvazione del programma di incontri fra lo stesso Scurati, Stefano Boeri, Roberto Speranza e Roberto Saviano, ma non sono mai stati interpellati in argomento dal presidente. Non risponde al vero, come può rilevarsi dalla registrazione audio video della seduta consiliare del giorno 14 giugno scorso, che il prof. Scurati abbia proposto al consiglio di amministrazione tale suo personale programma, così come non risponde al vero che esso sia stato bloccato dal Consiglio di Indirizzo per motivi legati al gradimento politico. La politica non c’entra, né c’entrano questioni di merito inerenti ai rispettabili ospiti ipotizzati, rilevando invece una questione di correttezza del metodo e di democraticità delle decisioni.

Semplicemente l’ex presidente della Fondazione Ravello, scavalcando ruoli e funzioni istituzionali, ha tentato di imporre al Direttore Generale, senza alcuna precedente informativa agli organi della Fondazione e senza alcuna deliberazione collegiale, un ciclo di dibattiti fuori dalla programmazione del Festival ritualmente approvata sulla base della relazione del Direttore Artistico.

I componenti degli organi statutari si riservano ogni più efficace tutela nelle sedi opportune dinanzi a eventuali affermazioni false e diffamatorie.

I componenti del Consiglio di amministrazione e del Consiglio di indirizzo sono persone libere e autonome non meno del presidente dimissionario. Probabilmente non a tutti è chiaro che essere liberi presuppone il rispetto delle norme, ivi comprese quelle che delineano ruoli e funzioni ed impongono la collegialità delle decisioni.

In mattinata anche Antonio Bassolino, ex presidente della Regione Campania e  oggi candidato a sindaco di Napoli si schiera, apertamente, in favore di Scurati e di Saviano: «La presidenza Scurati – nato a Napoli, grande scrittore, innamorato di Ravello – ha suscitato in me e in tante persone la speranza di un rilancio, di poter riprendere e rinnovare la bella esperienza di Domenico De Masi. In queste ore si corre il grave rischio che tutto precipiti e vada perduto, dopo le dimissioni di Scurati in conseguenza della messa in discussione della sua autonomia e della sbagliata censura ad una personalità come Roberto Saviano. È dunque indispensabile un momento di chiarezza e di responsabilità. Respingere le dimissioni di Scurati è una saggia e doverosa scelta. È un atto che può consentire allo scrittore di rivedere la sua decisione e di portare avanti il suo impegno e le sue libere scelte culturali alla guida della Fondazione».

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