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Casa di San Moscati pericolante, il Comune sfratta i residenti. Loro: “Pronti a fare noi i lavori”

Salta l’accordo con i residenti del palazzo di via Cisterna dell’Olio 10, dove si trova la casa di San Moscati, il Comune ordina lo sgombero, che era stato sospeso a marzo per il Covid. Per il Municipio quell’edificio è pericolante e va messo in sicurezza. Per gli inquilini, invece, che pagano l’affitto regolarmente e hanno delle perizie tecniche di parte, necessita solo di interventi mirati e anzi si sono offerti di ristrutturarlo a proprie spese avvalendosi del superbonus 110%.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Salta l'accordo con i residenti del palazzo di via Cisterna dell'Olio 10, dove si trova la casa di San Moscati, il Comune ordina lo sgombero, che era stato sospeso a marzo per il Covid. Per il Municipio quell'edificio è pericolante e va messo in sicurezza. Per gli inquilini, invece, che pagano l'affitto regolarmente e hanno delle perizie tecniche di parte, necessita solo di interventi mirati e anzi si sono offerti di ristrutturarlo a proprie spese avvalendosi del superbonus 110%. Un braccio di ferro che va avanti da mesi. Ma che adesso sembra arrivato al capolinea. Giovedì si sarebbe dovuto tenere l'incontro risolutivo a Palazzo San Giacomo. Il Comune aveva offerto il trasferimento in diversi immobili sparsi per Napoli. Ma i residenti non si sono presentati, inviando i propri avvocati: “Non vogliamo quelle case – dicono – sono state confiscate alla camorra, in quartieri a rischio e sono piccole”. Gli uffici tecnici del Comune a questo punto hanno ordinato lo sgombero.

Casa di San Moscati, il Comune ordina lo sgombero. I residenti: "Vogliamo garanzie"

Le procedure di sfratto partite a febbraio erano state sospese durante l'emergenza Covid, per le norme nazionali che hanno bloccato gli sgomberi. Dopo la fumata nera in Comune sull'incontro con i residenti, il dirigente del servizio tecnico ha scritto all'amministrazione evidenziando la “mancata presentazione dei nuclei familiari per l'assegnazione degli alloggi in sostituzione”. “Gli sforzi posti in essere – scrive il dirigente – e finalizzati a reperire alloggi sostitutivi per i nuclei familiari di via Cisterna dell'Olio 10 sono stati vanificati dall'ulteriore nota inoltrata dagli avvocati. La permanenza dell'ordinanza per motivi di sicurezza e il rigetto di richiesta di sospensiva presentata con ricorso rende necessario provvedere allo sgombero per cui si rimette all'Uotp per l'attivazione del tavolo in Questura”. Mentre la proposta di esecuzione dei lavori da parte de nuclei familiari è stata inviata al Servizio Demanio e al Servizio Tecnico del Patrimonio. I residenti hanno risposto tramite i propri legali: precisando che l'assenza all'incontro di giovedì “non significa la rinuncia ai benefici offerti dall'amministrazione”. Chiedendo garanzie sugli eventuali trasferimenti e i tempi di ripristino e di rientro nelle vecchie case  e la “sottoscrizione di un accordo che tenga conto del bilanciamento degli interessi pubblici e privati”.

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