Car-T Cell Therapy, una nuova terapia per tumori del sangue all’ospedale Ruggi di Salerno

Un nuovo percorso di terapia per malattie del sangue all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno: la CAR-T Cell Therapy. Una nuova opzione terapeutica, dunque, che si aggiunge a quelle già disponibili presso l'Unità Operativa Complessa di Ematologia e Centro Trapianti di Midollo Osseo, diretta dal professor Carmine Selleri. Fondamentale, per accedere a questa terapia, l'accreditamento JACIE (Joint Accreditation Committee ISCT-Europe & EBMT) dell'ospedale salernitano. Terapia che potrà essere utilizzata contro i linfomi non-Hodgkin, la leucemia linfoblastica acuta dell’adulto e il mieloma multiplo nei pazienti che non rispondono alle terapie standard.
"L'attivazione del programma rafforza il ruolo della nostra Azienda Ospedaliero Universitaria quale centro di riferimento regionale e interregionale", ha spiegato in una nota il direttore generale Ciro Verdoliva. Per accedere, bisognerà rivolgersi ai referenti dell’Unità Operativa Complessa di Ematologia: la dottoressa Bianca Serio, il dottor Luca Pezzullo, e il dottor Danilo De Novellis. "In questo modo, sarà possibile diminuire i trasferimenti extraregionali, offrendo ai pazienti del Sud Italia terapie avanzate in un contesto clinico qualificato e certificato", spiega ancora Verdoliva, che aggiunge: "La terapia CAR-T è una delle più recenti e innovative strategie di immunoterapia contro alcuni tumori, soprattutto ematologici. Consiste nel prelevare i linfociti T del paziente (cellule del sistema immunitario), che in laboratorio vengono ingegnerizzati per esprimere un recettore artificiale capace di riconoscere un bersaglio specifico presente sulle cellule tumorali. Una volta “armati”, i linfociti CAR-T vengono reinfusi nel paziente, diventando veri e propri “cacciatori” in grado di distruggere selettivamente le cellule malate. Si tratta di una terapia personalizzata", conclude il direttore generale, "e considerata rivoluzionaria perché, in un numero significativo di casi, ha portato a remissioni complete anche in pazienti refrattari ad altre cure".