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Covid 19

Campania resta zona arancione, ma la curva dei contagi Covid continua a scendere

La curva dell’incidenza del Covid in Campania continua a scendere e se il trend sarà confermato anche nei prossimi giorni entro fine dicembre la percentuale di positivi su tamponi potrebbe scendere sotto il 2%, che è il valore di riferimento per l’uscita dalla seconda ondata. Questo l’esito dello studio pubblicato da Fanpage.it, aggiornato al 17 dicembre, e condotto dal team di fisici. Nonostante il calo dei positivi, il Governatore Vincenzo De Luca ha deciso che la Campania resterà zona arancione.
A cura di Pierluigi Frattasi
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La curva dell'incidenza del Covid in Campania continua a scendere e se il trend sarà confermato anche nei prossimi giorni entro fine dicembre la percentuale di positivi su tamponi potrebbe scendere sotto il 2%, che è il valore di riferimento per l’uscita dalla seconda ondata. Questo l’esito dello studio pubblicato da Fanpage.it, aggiornato al 17 dicembre, e condotto dal team di fisici composto da Clementina Sasso (Inaf, Istituto Nazionale Astrofisica), Maria Rosaria Santovito (Co.Ri.S.T.A., Consorzio di Ricerca su Sistemi di Telesensori Avanzati), Raffaele Liuzzi e Giorgio Punzo (CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche). Nonostante il calo della curva dei contagi, la Campania  resterà zona arancione fino a Natale, come prevede l’ordinanza numero 98 del governatore Vincenzo De Luca, pubblicata ieri, che ha rivisto la classificazione della regione in senso più restrittivo. Il Governo Conte, infatti, aveva dichiarato la Campania zona gialla per 4 giorni, fino a mercoledì 23 dicembre.

Spiegano gli scienziati che hanno analizzato i numeri:

La tendenza della curva non dovrebbe differire di molto dall’altra e si mantiene in calo. La distribuzione di punti può essere rappresentata da una curva e se la curva dovesse mantenere lo stesso trend discendente dovremmo arrivare ad avere una percentuale di positivi su tamponi minore del 2%, che è il valore che prendiamo come riferimento per poterci ritenere fuori da questa seconda ondata, a fine dicembre.

Ma, guardando ai dati italiani, negli ultimi tre giorni l'andamento della curva dei contagi medi settimanali ha iniziato prima a risalire e poi a registrare uno stallo, spinta principalmente dall'aumento dei contagi in Veneto (regione che non ha ancora visto il picco dei contagi) e da una risalita-stallo in parecchie regioni italiane (non in Campania). Questa risalita, dopo le prime aperture dovute al ponte dell'Immacolata e all'ultimo weekend ha messo in allarme il Governo, pronto a varare nuove chiusure per le festività natalizie. Bisogna però dire che durante i giorni festivi, in genere si effettuano molti meno tamponi (quindi si trovano meno positivi) e dunque è ancora troppo presto per dire se si tratti di una nuova ondata o meno.

Questo discorso appare chiaro nel primo grafico, dove “è riportato l’andamento del tasso d’incidenza giornaliero dei test positivi rispetto al totale di test effettuati.  Dal 19 Novembre, la Protezione Civile non riporta più la divisione tra positivi testati per la prima volta o meno e quindi non ci è più possibile calcolare con precisione la percentuale di positivi su persone testate per la prima volta (come già riportato nel nostro ultimo articolo)”.

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La situazione negli ospedali e nelle terapie intensive

Negli altri due grafici, gli esperti evidenziano "la attuale situazione ospedaliera. Le percentuali ospedaliere mostrate sono calcolate sui posti letto disponibili indicati dal bollettino giornaliero della Regione Campania. Notiamo come sempre che le percentuali sono diverse da quelle riportate nei report settimanali del ministero dove invece si tiene conto di altri numeri di posti letto disponibili (4608 per la degenza e 620 in TI, fonte AGENAS). Ultimamente, è rimontata la polemica sulla mancanza in Regione (ma in realtà ovunque) di personale specializzato di Terapia Intensiva, motivo per cui tra il dichiarare posti letto "disponibili" e posti letto "attivabili" c'è una grande differenza. Nel nostro articolo del 23 ottobre, avevamo già affrontato l'argomento, calcolando quanto personale specializzato fosse necessario per 100 posti letto di TI".

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