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Calciatore 18enne accoltellato a Napoli, la mamma di Bruno Petrone: “Sembra di vivere in una puntata di Gomorra”

“Forse abbiamo sbagliato tutto, stiamo vivendo in una puntata di Gomorra”. Le parole della mamma di Bruno Petrone, calciatore 18enne accoltellato a Napoli.
A cura di Beatrice Tominic
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Bruno Petrone
Bruno Petrone

"Potrò tornare a giocare?", queste le prime parole di Bruno Petrone, il calciatore diciottenne accoltellato a Napoli due giorni fa A riferirle è stata la madre del ragazzo. "Penso che abbiamo sbagliato tutto. Siamo venuti da Minturno a Napoli per lui – dice la donna parlando del figlio, giovane promessa del pallone – Mi sembra di vivere in una puntata di Gomorra".

La donna è riuscita a parlare nelle scorse ore con il figlio Bruno, che si trova in una stanza di ospedale. "Sono riuscita a dargli un bacio e a stringergli la mano. Mi ha parlato col labiale". Il giovane dopo l'accoltellamento si trova ancora in prognosi riservata. Per l'accoltellamente si sono costituiti due ragazzi minorenni, un quindicenne e un diciassettenne, ma sarebbero state almeno cinque persone ad aggredirlo.

Le parole della mamma di Bruno Petrone

"Non fuma, non beve, non è una testa calda. Non so cosa possa essere accaduto. Eravamo appena tornati a Napoli per gli allenamenti dopo aver trascorsi le feste a Formia dai nonni – sono le parole della mamma di Petrone a il Corriere della Sera – È un numero 10, tifa per il Napoli, e ora gioca in Eccellenza, ma a 16 anni ha esordito in serie C", ricorda la mamma, orgogliosa del figlio, che non sa spiegarsi cosa possa aver causato l'accoltellamento.

"Non auguro il male a questi ragazzi, ma chiedo ai genitori di farsi un esame di coscienza: ognuno di loro sa se un figlio è a rischio per sé o per gli altri, se ha una parte cattiva. E dovrebbe porre rimedio – dice ancora – Una mamma spera sempre il meglio per un figlio. Ci siamo trasferiti perché è stato ingaggiato da una squadra di calcio. Ma ora sto pensando di aver sbagliato tutto. Succede ovunque, ma qui ci sono troppe armi, troppa violenza. Gli episodi sono troppo frequenti e sembra di vivere un episodio di Gomorra ogni sera".

L'aggressione a Chiaia a Napoli: cosa è successo

I fatti risalgono alla notte fra il 26 e il 27 dicembre, quando il diciottenne è stato accoltellato da un gruppo di giovanissimi mentre si trovava in centro storico a Napoli. L'allarme è scattato immediatamente e il calciatore è stato portato d'urgenza all'ospedale San Paolo, in rianimazione, dove si trova ancora adesso in prognosi riservata. "Fortunatamente sta migliorando, ma non è ancora fuori pericolo", spiega ancora la donna. Nel corso dell'aggressione uno dei due ragazzi che si sono costituiti ha ammesso di averlo colpito due volte, il giovane è stato accoltellato e ha riportato profonde ferite all’addome, al torace e al fianco sinistro. Nel frattempo la famiglia e tutti i cari di Bruno Petrone restano in attesa. "Che un figlio torni a casa sano e salvo non può essere un elemento affidato alla fortuna", conclude la donna.

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