Bomba davanti alla chiesa, identificato 43enne: “Avevo dei botti e non sapevo che farmene”

Nessuna intimidazione, nessuna minaccia o ritorsione: quei botti davanti alla chiesa di Massa di Somma (Napoli) li avrebbe fatti esplodere semplicemente perché li aveva in casa, voleva disfarsene e non gli è venuta un'idea migliore. È quello che ha raccontato ai carabinieri un 43enne del posto, identificato tramite le telecamere di sorveglianza; l'uomo è stato denunciato e sono in corso ulteriori indagini per verificare le sue dichiarazioni e ricostruire completamente la dinamica della vicenda.
Il precedente intervento dei carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio risale alla tarda serata del 7 maggio 2025: era stata segnalata l'esplosione di un ordigno davanti all'ingresso carraio della parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo, in piazza dell'Autonomia, a Massa di Somma; sul posto erano intervenuti anche i militari del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata per i rilievi. Nessun ferito e nemmeno danni, ma un episodio che non era stato preso sottogamba ed era stata tenuta in considerazione anche l'ipotesi di una intimidazione verso il sacerdote, don Salvatore Cipollaro, a cui il prefetto di Napoli, Michele di Bari, aveva espresso vicinanza.
Nel giro di poche ore i carabinieri hanno individuato il 43enne, ripreso dalle telecamere. L'uomo è stato portato alla Stazione di San Sebastiano al Vesuvio e ha ammesso le proprie responsabilità. Quando gli è stato chiesto il motivo, ha negato qualsiasi intento intimidatorio e ha spiegato di avere fatto esplodere alcuni "Cobra" che aveva in casa perché voleva liberarsene, senza pensare all'allarme che avrebbe potuto scatenare.