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Bomba contro tabaccheria ad Aversa, il sindaco Golia: “Nostri allarmi inascoltati”

Una bomba è esplosa davanti a una tabaccheria di Aversa (Caserta) nella serata del 13 gennaio. La deflagrazione ha danneggiato insegna e saracinesca, tra le ipotesi seguite dai carabinieri c’è quella dell’attentato intimidatorio a fini estorsioni. Il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, nel commentare l’accaduto ha ribadito che da 18 mesi l’amministrazione chiede più risorse per il controllo del territorio.
A cura di Nico Falco
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Una bomba carta è esplosa davanti a una tabaccheria ad Aversa, in provincia di Caserta, nella tarda serata di ieri, 13 gennaio. Lo scoppio dell'ordigno artigianale ha danneggiato l'insegna e la saracinesca. Sull'episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Aversa, tra le piste ritenute maggiormente verosimili c'è quella del racket. L'attività colpita si trova al pieno terra di un edificio di via Belvedere, nel centro della cittadina del Casertano, in una zona densamente popolata; anche nello stesso stabile sono presenti abitazioni private.

Il boato ha svegliato di soprassalto molti dei residenti. I militari hanno ascoltato il titolare della rivendita di tabacchi, che ha dichiarato di non avere subìto minacce o richieste estorsive; nonostante ciò resta in piedi l'ipotesi della matrice camorristica. Sono state acquisite le registrazioni della videosorveglianza interna del negozio e di alcune telecamere che si trovano nelle vicinanze, dalle quali gli investigatori contano di ricavare preziosi elementi per ricostruire l'attentato dinamitardo.

Il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, ha commentato l'accaduto con un lungo post su Facebook, sottolineando che l'amministrazione da almeno un anno e mezzo è in costante contatto con le autorità per chiedere maggiori risorse da utilizzare per il controllo del territorio. "Noi proviamo a fare la nostra parte con gli uomini a disposizione – ha scritto – ieri i nostri agenti, impegnati nel pattugliamento della città, sono transitati su quella strada una decina di minuti prima della deflragazione. Da ormai 18 mesi mi confronto quotidianamente con le autorità responsabili della pubblica sicurezza chiedendo più controllo del territorio, più uomini e più mezzi. Con l'emergenza Covid i servizi da svolgere sono aumentati ma non le pattuglie disponibili. Continueremo a chiederlo in tutti i tavoli, fino a quando chi decide a Roma non raccoglierà il grido di allarme".

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