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Berlusconi: “Sono un napoletano nato a Milano”, poi l’annuncio: “Scendo di nuovo in campo”

Berlusconi a Napoli per la convention di Forza Italia: “Scendo di nuovo in campo”. E poi scherza: “Mi hanno sempre detto di essere un napoletano nato a Milano”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Silvio Berlusconi ha annunciato da Napoli il suo ritorno in campo sulla scena politica. Lo ha fatto da un ristorante di Marechiaro dove si è fermato a pranzo con la compagna Marta Fascina: "Scendo di nuovo in campo, rilanciamo Forza Italia", ha detto ai cronisti presenti, "sento la responsabilità di essere ancora in campo per dare all’Italia un futuro di benessere e soprattutto di libertà". Berlusconi è arrivato a Napoli per la due giorni di Forza Italia alla Mostra d'Oltremare: grande attesa per il suo intervento previsto per le 12 di domani, al quale sono attese oltre 5mila persone.

"Il Centrodestra deve essere unito, è così evidente che se si disunisse perderemmo le elezioni e vincerebbe la sinistra", ha aggiunto Berlusconi ai cronisti, "soltanto un pazzo potrebbe pensare di mandare all'aria questa coalizione. Ci possono essere differenti posizioni su certi argomenti, ma sull'argomento principale "Si vince se si è uniti" non c'è alcun disaccordo possibile", ha aggiunto ancora il Cavaliere, che poi ha commentato: "Sono contento di essere a Napoli, mancavo qui da tanto tempo. Hanno sempre detto che sono un napoletano nato a Milano". Spazio anche per una dedica canora, riservatagli al ristorante: "Quanto è bravo Cicciotto a cantare “Malafemmena”? Grazie per l’accoglienza!". E infine, ha ricordato ancora l'appuntamento in programma domani: "Ci vediamo alla Fiera d’Oltremare". Spazio anche per una breve parentesi sulla guerra ad Est, alle porte dell'Europa: "L’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa è un atto di forza inaccettabile che sta causando molte, troppe vittime", ha commentato, "L’Europa deve darsi un'unica voce in politica estera e deve avere una forza militare coordinata, "bisogna cambiare i trattati, togliere il principio dell’unanimità delle decisioni. Sull'embargo al petrolio russo è bastato il voto di un Paese solo, l’Ungheria, e la decisione non è passata".

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