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Fortuna Loffredo: news sull'omicidio di Caivano

Bambino morto al Parco Verde, l’avvocato del padre: “Verificare se c’era un elicottero”

L’avvocato del padre di Antonio Giglio, il bimbo di 4 anni precipitato da una finestra del Parco Iacp di Caivano nel 2013, ha presentato istanza all’Enac per capire se quel giorno c’erano velivoli nei pressi del Parco Verde: secondo la madre il piccolo si sarebbe sporto troppo per guardare un elicottero ma una vicina ha testimoniato di avere visto la donna lasciarlo cadere.
A cura di Nico Falco
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Antonio Giglio e Marianna Fabbozzi
Antonio Giglio e Marianna Fabbozzi
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Antonio Giglio, il bimbo di 4 anni precipitato da una finestra del Parco Iacp di Caivano, sarebbe caduto perché si era sporto per guardare un elicottero che stava sorvolando l'area del Parco Verde di Caivano. È questa la versione che ha da sempre sostenuto la madre, Marianna Fabbozzi, oggi sotto processo per omicidio volontario. Secondo una vicina, invece, le cose sarebbero andate diversamente: ha raccontato di avere visto, riflessa in uno specchio, la donna che lasciava cadere il piccolo.  Con queste due versioni opposte, diventa importante proprio il particolare dell'elicottero, e di conseguenza capire se, quel 28 aprile 2013, un velivolo era veramente a Caivano; il legale Sergio Pisani, avvocato di Gennaro Giglio, il padre del bambino, nell'ambito delle indagini difensive ha inoltrato una istanza all'Enac.

Il processo per la morte di Antonio Giglio vede imputati Raimondo Caputo e Marianna Fabbozzi, accusati rispettivamente di favoreggiamento e omicidio volontario; i due hanno assistito all'udienza di oggi collegati in videoconferenza con la seconda Corte d'Assise. Dopo l'acquisizione degli atti processuali, la successiva udienza è stata fissata per il prossimo 20 aprile; sarà dedicata alla testimonianza di Antonietta Caputo, sorella di Raimondo e principale accusatrice della Fabbozzi. Per quella data dovrebbe essere pronta la risposta dell'Enac che, esaminando i registri, sarà in grado di dire se quel giorno c'era realmente un velivolo nei pressi del Parco Verde, aggiungendo così un altro tassello nella ricerca della verità su quella morte.

Dallo stesso palazzo, un anno dopo, il 24 giugno 2014, era caduta anche Fortuna Loffredo, sei anni. Per quella morte è stato condannato all'ergastolo Raimondo Caputo. Le successiva autopsia sul corpo della bimba rivelò che era stata vittima di ripetuti abusi sessuali: il medico che esaminò il cadavere parlò di "lesioni interne causate da abusi cronici visibili a occhio nudo" e che non si trattava di violenze avvenute nelle 24 ore precedenti al decesso ma che andavano avanti da almeno un anno.

La testimone: "Marianna ha lanciato il figlio dalla finestra"

Nella prossima udienza, il 20 aprile, sarà ascoltata Antonietta Caputo. La donna dovrà confermare la testimonianza già resa durante le indagini. Nonostante inizialmente la vicenda era stata inquadrata come incidente domestico, infatti, la sorella di Raimondo Caputo, detto Titò, aveva detto di aver "visto Marianna prendere in braccio suo figlio Antonio e lanciarlo dalla finestra", aggiungendo che al momento della morte del bambino era di spalle ma che aveva "visto la scena dallo specchio".

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