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Auto parcheggiate nelle pensiline dei bus nel Napoletano: “Le usano come fossero box”

A Casalnuovo e a Casoria le auto parcheggiate direttamente nella pensilina dei bus, dove dovrebbero sostare i viaggiatori in attesa dei pullman.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Troppo faticoso cercare un posto libero sulle strisce, così, tra Casoria e Casalnuovo, in provincia di Napoli, si parcheggia direttamente all'interno delle pensiline dei bus, destinate ai viaggiatori che aspettano il pullman. In un caso addirittura con il bloccasterzo, segno che si trattava probabilmente di una sosta lunga e non di un'emergenza, che pure non avrebbe scagionato l'automobilista indisciplinato. A denunciare l'accaduto è il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde), deputato del Parlamento italiano, che ha pubblicato le foto su Facebook.

Sosta selvaggia a Casalnuovo e a Casoria

A Casalnuovo qualcuno ha parcheggiato la propria automobile utilizzando la pensilina della fermata dell’autobus come una sorta di box-auto. È stato un cittadino a segnalarlo al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli: “Questa foto è stata scattata in via Nazionale delle Puglie a Casalnuovo. Le sembra normale – scrive il cittadino a Borrelli – che si parcheggi in questa maniera?".

Segnalati alla polizia municipale

Cambia la location, non lo scenario. Anche a Casoria, in via Principe di Piemonte, un automobilista ha parcheggiato invadendo la pensilina del bus. “Li abbiamo segnalati alla Polizia Municipale chiedendo che vengano sanzionati e denunciati – affermano Borrelli e Rosario Visone dell’esecutivo nazionale di Europa Verde – Nonostante ci siano sempre più persone che denunciano, segno di una presa di coscienza da parte del popolo, episodi come questo diventano sempre più frequenti. Questo dimostra, come denunciamo da tempo, che vi è una sempre più netta spaccatura tra la parte sana e quella malata del territorio".

"È una frattura – concludono – che nasce dalla voglia di riscatto e di un ritorno prepotente alla legalità, da una parte, e da quel volere essere prepotenti ed arroganti, dall’altra, che è più forte dell’esigenza del bene comune. Quel bene comune che porterebbe vantaggi a tutti, migliorerebbe la qualità della vita non soltanto nell’insieme ma anche in ogni singola individualità. Certi soggetti, però, non lo comprendono e neanche si sforzano di farlo beandosi nella loro ignoranza. Per il bene di tutti, allora, è necessario che le Istituzioni si adoperino per contrastare in maniera determinata certi atteggiamenti quotidiani che sembrerebbero, per chi ha la vista poco acuta, di poco conto ma che nella realtà dei fatti si dimostrano erosivi e che portano, poi, a problematiche più gravi".

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