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Il napoletano è dialetto o lingua? Le canzoni trap come quelle di Geolier sono scritte bene? Risponde L’Auciello, divulgatore Tiktok

Tutte le domande sul dialetto (o lingua?) napoletano: risponde l’Auciello, uno dei divulgatori più popolari di Tiktok sull’argomento.
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Da tempo è chiaro a chi ci passa del tempo che TikTok, con tutti i limiti che un social network può avere, non è solo il "luogo dei balletti" online. Fra i milioni di utenti ci sono anche coloro che con dedizione e professionalità fanno divulgazione, spiegando cose che altrimenti sarebbe difficile comprendere. Tutto sta poi a non fermarsi alla divulgazione ed andare oltre.

E arriviamo al "nostro" caso. Premessa: il dialetto napoletano è uno dei più parlati e conosciuti in Italia. I motivi sono tanti. Anzitutto il ruolo di recenti film e serie televisive di successo trasmesse in Italia e nel resto del mondo – basti pensare a "Gomorra" al "L'Amica geniale" o al film di Paolo Sorrentino "È stata la mano di Dio" e alla riscoperta delle commedie di Eduardo De Filippo. Poi la popolarità  di artisti di successo fra i giovanissimi come Geolier e Liberato. E ancora: la riscoperta turistica della città di Napoli, oggi visitata da persone di tutto il mondo. Infine, lo scudetto 2023 del Calcio Napoli. Tutti elementi che in quota parte hanno  favorito il diffondersi di modi di dire, parole, frasi in napoletano oggi note anche a chi non è nato sotto al Vesuvio. Molti si fanno domande, altri si chiedono come iniziare a parlarlo.

Abbiamo interpellato "L'Auciello", esperto di napoletano che su TikTok ha deciso di presentarsi così, senza nome e cognome e con tanto di maschera, un po' alla Liberato («credimi, meglio una intervista così», risponde alla domanda sulla sua identità). La particolarità dell'Auciello di Tiktok è la sua competenza indubitabile rispetto all'argomento di cui parla. È evidentemente un linguista ed ha il dono della divulgazione chiara ma non banalizzante. Abbiamo chiesto a lui di rispondere ad alcune domande frequenti sul dialetto napoletano. La prima è proprio questa: è giusto chiamarlo dialetto o il napoletano è una lingua? E c'è differenza?

Allora, domanda delle domande: napoletano è una lingua o è un dialetto?

È una lingua – ed è anche un dialetto: dipende da che definizione diamo a queste parole. Se per lingua intendiamo un sistema di comunicazione strutturato e con una grammatica e un lessico, allora il napoletano è una lingua – come lo sono anche il genovese, il foggiano e il catanese. Quando i sociolinguisti italiani dicono che il napoletano è un dialetto, non è un insulto: il napoletano non è un italiano parlato male e non è un dialetto dell'italiano; deriva infatti direttamente dal latino che si parlava a Napoli nel Medioevo, e quindi rispetto all’italiano è una sorta di cugino stretto. Dialetto vuol dire semplicemente una lingua locale che si usa in genere in ambiti informali: oggi non usiamo il napoletano per parlare di statistica, gastroenterologia o archeologia.

Secondo te il napoletano dei trapper come Geolier, quello di Mare Fuori  è una evoluzione o è semplicemente sgrammaticato?

Il napoletano di Geolier è ricco di prestiti dall’italiano, ma la struttura grammaticale è solidamente napoletana: per esempio, usa l’accusativo preposizionale (guardo a te), la metafonesi (io facesse, tu facisse) e addirittura l’ormai raro futuro semplice (sarraggio). Il napoletano non è un monolite fermo nel tempo. Tutte le lingue cambiano da una generazione all’altra: non solo noi non parliamo più lo stesso napoletano che parlavano i nostri nonni, ma neanche i nostri nonni parlano il napoletano che si parlava nell’800: per esempio, una volta a Napoli si diceva “me chiace”, mentre poi probabilmente per influenza toscana si iniziò a dire “me piace”. Non è mai esistito un napoletano puro che è stato "corrotto dai giovani d’oggi": le uniche lingue pure e immutabili sono le lingue morte.

Nel napoletano esiste un genere neutro che non tiene conto né del maschile o del femminile?

Esiste un genere neutro, e si usa per concetti non numerabili. Ci accorgiamo che una parola è neutra quando, dopo l’articolo determinativo ’o, la consonante successiva raddoppia. Per esempio, il colore rosso non si può contare, quindi usiamo il neutro: ’o rrusso, con due R. Invece se parliamo di uomini dai capelli rossi, li possiamo contare, quindi per dire "l'uomo rosso" usiamo il maschile e diciamo: ’o russo, con una sola R.
Oppure in napoletano c’è una differenza tra «’o ssaie», neutro, che vuol dire “lo sai” (sai questa cosa), e «’o saie», maschile, che vuol dire “lo conosci” (quest’uomo). Oppure ancora per dire "ciò” si usa il dimostrativo neutro "chesto", mentre invece per parlare di un ragazzo dobbiamo usare il dimostrativo maschile, "chisto".

Che consiglio dai a chi vuole imparare il dialetto napoletano ?

Il modo migliore per imparare una lingua è ovviamente da piccolissimi, ascoltando gli adulti madrelingua parlare – quindi è importante che con i bambini piccoli parliamo sia in italiano che in napoletano, cosí imparano entrambi. Per chi invece vuole imparare da adulto – magari perché lavora nella recitazione o nella musica, o semplicemente perché è affascinato dalle lingue – purtroppo la questione è più difficile, perché di risorse puramente didattiche, dello stesso livello di quelle per le principali lingue europee, non ne ho mai trovate: non c'è Duolingo in napoletano, non ci sono libri con esercizi di ascolto.

Ci sono però delle ottime fonti affidabili per saperne di piú sul napoletano: consiglio per esempio il libro “Napoli e la Campania” del professor Pietro Maturi, oppure il corso digitale gratuito “Dialettologia italiana: il napoletano e le altre varietà” dell’Università Federico II. E poi c’è tantissima arte in napoletano, per tutti i gusti: il teatro di Eduardo, le poesie di Di Giacomo, le canzoni di Liberato, le fiabe di Basile, il rap afronapoletano di Lina Simons… Consiglio di dare un’occhiata al sito di Wikisource in napoletano, una biblioteca digitale di opere in napoletano nel dominio pubblico: per esempio ci trovate tutta la Vaiasseide di Cortese e molte commedie di Viviani.

@napoletano.con.lauciello

#napoletano #linguistica #sociolinguistica #dialetto Tra le fonti: De Blasi e Montuori, “Una lingua gentile: storia e grafia del napoletano” (2020)

♬ suono originale – Lauciello

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