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Come funzionano i Patti di Inclusione Sociale per avere l’assegno da 500 euro al mese: a Napoli ancora zero iscritti

L’Assessore al Welfare Luca Trapanese: “Nessun dato ancora caricato sulla piattaforma GePI”. Così non si possono attivare i Patti di Inclusione Sociale.
A cura di Pierluigi Frattasi
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L'assessore al Welfare, Luca Trapanese
L'assessore al Welfare, Luca Trapanese
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Non sono ancora partiti a Napoli i Patti di Inclusione Sociale, destinati ai cittadini poveri che avrebbero diritto all'Assegno di Inclusione da 500 euro al mese (ex Reddito di Cittadinanza), ma che sono stati inseriti invece nel progetto per i corsi di Supporto per la Formazione al Lavoro (SFL), pur essendo "non occupabili". "A distanza di quasi 10 giorni dall'attivazione dell'ADI – spiega a Fanpage.it l'assessore alle Politiche Sociali, Luca Trapanese – al Comune di Napoli non risultano ancora domande caricate sulla piattaforma GePI", creata appunto proprio per gestire i Patti di Inclusione Sociale.

Gli SFL sono i corsi di formazione destinati ai cittadini "occupabili", ossia coloro che possono lavorare, tra i quali anche alcune categorie di ex percettori di Reddito di Cittadinanza . Corsi che sono gestiti dalla Regione Campania e dagli enti accreditati e che prevedono un contributo di 350 euro al mese per un anno. Mentre per le famiglie "non occupabili" (con figli minori, anziani over 60 o disabili) dal 1 gennaio 2024 è previsto, invece, l'Assegno di Inclusione da 500 euro al mese.

A Napoli, secondo i dati INPS pubblicati da Fanpage.it, sono arrivate finora 110mila domande per l'Assegno di Inclusione. Mentre alla Regione Campania risultano già partiti alcuni corsi SFL. Come si spiega, allora, questa assenza dei dati sulla piattaforma GePI?

Trapanese: "Mancano ancora i dati dell'ADI a Napoli"

La Piattaforma GePI del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata creata per gestire i Patti per l’inclusione sociale. Qui sono caricati i dati dell'Assegno di Inclusione (AdI) e dei corsi del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) ai quali i Comuni possono attingere. La piattaforma fa parte del SIISL, il nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa – un sistema creato per aiutare ad incrociare domanda e offerta di lavoro. Attraverso GePI, i Comuni possono fare i controlli chiesti dall'Inps e incrociare i dati dell'Isee con quelli dell'Anagrafe.

Al momento, però, sulla piattaforma GePI del Comune di Napoli non sono presenti ancora i dati relativi all'ADI, così come mancano quelli relativi all'SFL, che possono essere caricati successivamente alla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD) da parte del cittadino.

L'assessore al Welfare, Luca Trapanese, spiega la situazione a Fanpage.it:

"È ancora molto presto per avere dei numeri. Soltanto nei prossimi giorni potremo avere un quadro più chiaro di come stanno procedendo l'Assegno di Inclusione a Napoli e l'SFL. Al momento non è ancora possibile sapere quante sono le domande per l'ADI e quanti sono i nuclei familiari passati dal Reddito di Cittadinanza all'Assegno di Inclusione. Né quanti potranno poi accedere ai Patti di Inclusione Sociale".

In pratica, prima che le domande per l'Assegno di Inclusione vengano caricate sulla piattaforma GePI, dovranno essere lavorate dall'INPS. Solo dopo potranno partire eventualmente i Patti di Inclusione Sociale. Si tratta, in questo caso dell'eventuale "ripescaggio" previsto per alcuni cittadini, che dopo essere stati inizialmente iscritti agli SFL risulteranno, invece, "non occupabili". Queste persone saranno prese in carico dai servizi sociali comunali per la sottoscrizione del Patto di Inclusione Sociale e potranno ricevere l'Assegno di Inclusione. Potrebbero rientrare in questa categoria, per esempio, i giovani tra 18 e 29 anni che non abbiano ancora adempiuto all'obbligo scolastico. Dopo aver sottoscritto il Patto, riceveranno l'assegno da 500 euro, ma dovranno andare a scuola.

La procedura per ADI, SFL e Patti di Inclusione Sociale

Ma come funzione la procedura per avere l'Assegno di Inclusione? La domanda può essere fatta direttamente tramite l'Inps o tramite Caf e Patronati. L'Inps ha anche specificato che per chi ha presentato domanda entro il 7 gennaio 2024 i bonifici partiranno il 26 gennaio 2024. Mentre chi l'ha fatta dopo dovrà aspettare metà febbraio.

Per quanto riguarda i corsi SFL, invece, i cittadini hanno cominciato a presentare le domande tra settembre e novembre 2023. Dopo aver fatto la domanda all'Inps, il cittadino deve iscriversi sulla piattaforma SIISL, gestita dal Ministero del Lavoro, che è stata attivata e inserire le tre APL (Agenzie per il Lavoro) da cui poter essere contattato.

Deve, quindi, attendere l'esito dell'istruttoria della domanda da parte dell'INPS. Successivamente all'accoglimento della domanda, il cittadino deve sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale (PAD) con il quale la persona si recherà ai Centri per l’Impiego (CPI). Ai CPI verrà stipulato il Patto di Servizio. A questo punto, in base alle competenze indicate nella domanda, la persona sarà avviata ad un percorso lavorativo, se ci saranno coerenze tra competenze dichiarate o attese, oppure a un corso di formazione.

Dopo aver sottoscritto il PAD, la domanda viene caricata sulla piattaforma GePI. Il Comune può quindi visualizzarla ed ha poi 4 mesi di tempo a disposizione per convocare il cittadino per la gestione dei Patti di Inclusione Sociale. Questi ultimi sono riservati ai cittadini ritenuti "non occupabili" e quindi rinviato ai servizi sociali del Comune per poter ricevere l’ADI. L’INPS interverrà poi successivamente nella fase dei controlli o delle eventuali sospensioni del contributo.

Al momento, però, come detto, al Comune di Napoli non risultano domande caricate su GePI. E non è ancora possibile sapere, quindi, quanti sono le famiglie passate dal Reddito di Cittadinanza all'Adi.

Racconta a Fanpage.it la tua storia da ex Reddito di Cittadinanza coi patti di inclusione  inviando un messaggio o via mail a segnalazioni@fanpage.it

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