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ARC Raiders è il videogioco più in voga del momento. Ed è ambientato a Napoli

Gli svedesi di Embark Studios hanno riprodotto la Città Metropolitana di Napoli in versione post-apocalittica. Il gioco ha già venduto oltre 4 milioni di copie.
A cura di Peppe Pace
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Lo Spazioporto di Acerra nel videogame ACR Raiders.
Lo Spazioporto di Acerra nel videogame ACR Raiders.

Anno 2180. Droni e macchine da guerra guidate da un'intelligenza artificiale avanzata controllano la Terra, minacciando ogni possibile insediamento umano. Mentre i ricchi e i potenti sono fuggiti verso colonie extraterrestri, milioni di persone sono state costrette ad affrontare le macchine. I pochi sopravvissuti si sono ritirati nel sottosuolo, formando piccole comunità e insediamenti, tra cui quello di "Speranza", una città nascosta che dalla Galleria Umberto di Napoli si sviluppa nel sottosuolo, tra i tunnel della Napoli Sotterranea e la vecchia rete della metropolitana. In questo scenario distopico, i giocatori sono dei coraggiosi "raiders" che osano uscire in superficie sfidando le macchine per fornire le risorse necessarie alla sopravvivenza propria e della comunità.

Il gioco è uno sparatutto di estrazione cooperativo, in cui il giocatore oltre a combattere contro gli NPG (le macchine ARC), può decidere se unire le forze o combattere contro gli altri giocatori-raiders, con i quali è possibile comunicare grazie alla chat di prossimità. Acerra, Somma Vesuviana, Boscotrecase, San Giovanni a Teduccio, Marano sono solo alcune delle località espressamente indicate sulla mappa e riprodotte nel gioco con tanto di segnaletica stradale, flora locale (ci ritroveremo a dover raccogliere olive, limoni e albicocche), oggetti di uso comune come la moka, la catenina del rosario, i pacchi di spaghetti e ancora palazzi governativi, scritte e graffiti in italiano, murales e altri riferimenti espliciti alla Città Metropolitana di Napoli.

Il casello della tangenziale coi cartelli che indicano "Somma" e "Teduccio".
Il casello della tangenziale coi cartelli che indicano "Somma" e "Teduccio".

Nonostante alcuni indizi nel trailer e nei beta test, nulla di ufficiale era trapelato prima del lancio del gioco, avvenuto lo scorso 30 ottobre. Andando avanti nelle missioni e sbloccando progressivamente tutte le zone della mappa, gli indizi diventano sempre più numerosi. Questo ha spinto i gamers italiani a condividere le informazioni e iniziare a cercare conferme da fonti ufficiali: il mercato di piazza Toledo all'interno della Galleria Umberto, la scritta "Acerra" sulle tute antiradiazioni e l'omonimo porto spaziale, la stazione e il parco di Marano, le scritte e i graffiti in italiano, le inconfondibili insegne bianche e rosse della metropolitana di Napoli, luoghi dai quali è possibile ritornare alla città nascosta di Speranza, il vulcano, le insegne delle pizzerie e dei ristoranti, il mare in lontananza, la tangenziale crollata. A completare l'opera, tutta una serie di altri riferimenti al Sud Italia, come Torrione, Calabretta Sud e tanti altri.

L’inconfondibile insegna della metropolitana di Napoli
L’inconfondibile insegna della metropolitana di Napoli

Per vederci chiaro, abbiamo spulciato tutte le dichiarazioni ufficiali della casa di produzione svedese, fino a imbatterci in un'intervista che lo sviluppatore Stefan Strandberg ha rilasciato a Gamesource.it lo scorso 29 ottobre. Lo sviluppatore ha dichiarato che i progettisti, stanchi del solito background distopico ispirato agli Stati Uniti che da anni si ripete in qualsiasi film e nei più importanti titoli open world, così come negli PvEvP, hanno deciso di trarre ispirazione dal vecchio continente, viaggiando in Europa e in Italia, scattando foto, scannerizzando mappe, strutture, oggetti di uso comune e studiando la morfologia del territorio per riprodurre uno scenario che fosse il più credibile possibile.

Il gioco è disponibile su Steam a 40€ e ha già fatto registrare un picco di 462.000 utenti simultanei, che diventano quasi 1 milione sommando i gamers che giocano dalle varie console (il gioco è crossplay), per un totale di oltre 4 milioni di copie vendute in meno di un mese. Di questo passo, ARC Raiders raggiungerà presto numeri da tripla A, etichetta informale riservata solitamente ai grandi titoli realizzati con budget estremamente elevati che garantiscono una risposta di pubblico imponente. Il successo di ARC Raiders è la dimostrazione che i gamers sanno riconoscere i progetti di qualità, dove anche la ricerca di un'ambientazione non banale può fare la differenza.

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