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Appalti truccati per le ambulanze, anche quella dell’Asl Napoli 1 tra le gare sospette

Tra le gare d’appalto per le ambulanze ritenute irregolari dalla Guardia di Finanza di Pavia c’è anche quella per l’affidamento del servizio dell’Asl Napoli 1.
A cura di Nico Falco
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C'è anche la gara di affidamento per il servizio 118 dell'Asl Napoli 1 tra quelle finite sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza, e ritenute irregolari, nell'inchiesta sugli appalti truccati per le ambulanze, indagini che sono sfociate oggi, 14 settembre, in cinque nuovi arresti (tre in carcere e due ai domiciliari).

L'inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Vigevano e del gruppo di Pavia, è la prosecuzione di quella sugli appalti truccati del 118 che nel marzo 2021 portò agli arresti del direttore dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Pavia, del responsabile unico di procedimento di Pavia e dei fratelli Antonio Calderone e Francesco Calderone, identificati dalle fiamme gialle ai vertici della cooperativa First Aid One (che proprio in quei giorni si era aggiudicata la gara per la gestione dell'emergenza a Napoli insieme alla società Rti Heart Life Croce Amica e ad Italy Emergenza Cooperativa Sociale).

Nell'ambito della stessa inchiesta, nell'ottobre 2021, il Tribunale di Pavia aveva disposto il sequestro preventivo dell'intero patrimonio aziendale (pari a circa 5 milioni di euro) oltre a 200mila euro degli indagati che erano considerati "responsabili dello sfruttamento dei lavoratori".

Appalti truccati per le ambulanze in tutta Italia, 5 arresti

Gli arresti di oggi sono stati disposti dal gip di Pavia, su richiesta della Procura. Le nuove accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d'asta, alla frode in pubbliche forniture e al caporalato; i destinatari delle misure cautelari sono stati identificati come amministratori di fatto, prestanome e dipendenti della cooperativa.

Le gare che secondo la Guardia di Finanza sono state aggiudicate in maniera irregolare, e per le quali sono state riscontrate incongruenze nell'esecuzione del servizio pubblico, sono quelle svolte a Napoli, a Pavia, a Roma, a Milano, a Perugia, ad Ancora, a Pescara e a Vimercate.

"Per aggiudicarsi tutti gli appalti a cui partecipava – ha ricostruito la Procura di Pavia – la cooperativa proponeva offerte economiche talmente basse da risultare anti-economiche assicurando, solo formalmente, una folta flotta di mezzi". Il pareggio dei conti, ancora, "era possibile grazie allo sfruttamento dei dipendenti e al numero di mezzi impiegati che era sensibilmente inferiore a quello richiesto dalle stazioni appaltanti".

Dalle indagini è inoltre emerso che ci sarebbero state gravi irregolarità anche per quanto riguarda le sanificazioni, soprattutto nel pieno della pandemia Covid-19: gli interventi sarebbero stati eseguiti raramente, invece che, come prevedono le norme, dopo il trasporto di ogni paziente.

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