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Appalti truccati e ambulanze, Cassazione annulla e rinvia al Riesame ordinanze per Antonio Calderone

Il Tribunale del Riesame dovrà di nuovo esprimersi su Antonio Calderone, individuato dalla Guardia di Finanza di Pavia come gestore, insieme al fratello, della cooperativa First Aid One Italia, entrambi finiti agli arresti nell’inchiesta sugli appalti truccati a Pavia. La Cassazione, spiega a Fanpage.it l’avvocato Giorgio Perrone, ha annullato le due ordinanze con rinvio al Riesame.
A cura di Nico Falco
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Il Tribunale del Riesame dovrà nuovamente esprimersi sulla posizione di Antonio Calderone nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti truccati per le ambulanze a Pavia: la Cassazione ha annullato, con rinvio, le due ordinanze (aprile 2021 e luglio 2021) con cui erano stati confermati i provvedimenti cautelari adottati dal gip di Pavia e contestualmente rigettato le richieste di scarcerazione presentate dalla difesa. La vicenda è quella delle presunte irregolarità emerse dalle indagini della Guardia di Finanza che sarebbero state commesse tra il 2017 e il 2021, periodo in cui la cooperativa First Aid One Italia aveva in carico l'appalto per l'ASST di Pavia.

Per quella inchiesta erano scattate le manette per Antonio e Francesco Calderone, individuati dalle fiamme gialle come amministratori di fatto della cooperativa, per l'allora direttore dell'ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) di Pavia, e per il responsabile unico di procedimento di Pavia. Il 18 ottobre era arrivato il sequestro per First Aid One Italia, che gestisce da pochi mesi anche il servizio 118 dell'Asl Napoli 1 (essendosi aggiudicata la gara di appalto in raggruppamento di imprese e quindi essendo subentrata a Croce Rossa e Bourelly); il sequestro a carico resta ancora in essere, la difesa ha impugnato il provvedimento e si attende la pronuncia del Riesame.

Relativamente alla posizione di Antonio Calderone (attualmente sottoposto all'obbligo di dimora), il Riesame aveva ritenuto fondati i gravi indizi di colpevolezza rispetto al reato di frode in pubbliche forniture e il rischio di reiterazione di condotte analoghe, motivo per cui aveva giudicato corretta la scelta del gip di Pavia di sottoporre l'indagato agli arresti domiciliari e all'obbligo di dimora nel Comune di residenza.

"Le due sentenze della Cassazione non le conosciamo, perché ancora non sono state depositate le motivazioni – spiega a Fanpage.it l'avvocato Giorgio Perroni, che difende solo Antonio Calderone e non il fratello – però avevamo contestato sia la sussistenza dei reati, sia la qualifica di Antonio Calderone come amministratore di fatto della società. Sono state annullate con rinvio al Riesame, per una nuova valutazione, tutte e due le ordinanze, sia quella che riguardava il rigetto della richiesta di Riesame, sia un'ulteriore richiesta di scarcerazione. Questo per noi è un elemento di novità molto importante. Nel concreto il Riesame dovrà fare una nuova valutazione attenendosi ai principi di diritto che la Cassazione avrà sicuramente indicato. È evidente che l'ipotesi accusatoria formulata dalla Procura di Pavia non ha trovato conferma in Cassazione".

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