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Appalti e camorra, Nicola Ferraro torna libero: annullata l’ordinanza per l’imprenditore

È stato scarcerato l’imprenditore accusato di avere creato il “sistema Ferraro”, per pilotare appalti pubblici; il Tribunale del Riesame ha annullato in toto l’ordinanza.
A cura di Nico Falco
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L’imprenditore Nicola Ferraro
L’imprenditore Nicola Ferraro

È stato scarcerato Nicola Ferraro, imprenditore ed ex consigliere regionale Udeur, arrestato lo scorso 9 settembre nell'ambito di una indagine della Direzione Distrettuale Antimafia su un presunto sistema di corruzione per l'assegnazione di appalti pubblici nel settore dei rifiuti e della sanificazione negli ospedali: il Tribunale del Riesame ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip.

Ferraro, difeso dagli avvocati Mario Griffo e Giuseppe Stellato, ha già scontato una pena per concorso esterno in camorra, con l'accusa di essere colluso col clan dei Casalesi (fazione Schiavone); secondo le accuse l'imprenditore, durante la detenzione, avrebbe accresciuto il suo carisma criminale non parlando con gli inquirenti e, oltre diventare punto di riferimento per gli altri detenuti, una volta tornato libero avrebbe riunito diversi imprenditori coinvolgendoli in un sistema corruttivo mirato ad aggiudicarsi gli appalti; le gare sarebbero state pilotate non solo in Campania ma anche in Sicilia, corrompendo funzionari pubblici e procurando voti ai politici, agendo sempre per conto del clan.

Il gip, però, aveva smontato l'impostazione dell'accusa, non riconoscendo per Ferraro l'associazione mafiosa e nemmeno l'aggravante mafiosa per gli altri reati contestati. La Procura di Napoli ha fatto appello contro questa scelta del gip, l'udienza non è stata ancora fissata. Poi, la decisione del Riesame, che ha annullato totalmente l'ordinanza emessa per Ferraro; lo stesso Tribunale, nel caso dell'altro indagato finito in carcere, l'imprenditore Giuseppe Rea, ha alleggerito la sua posizione disponendo i domiciliari. Nell'indagine dell'Antimafia è coinvolto anche Giuseppe Guida, sindaco di Arienzo (Caserta) e coordinatore provinciale di Forza Italia (sospeso dalla carica), inizialmente finito ai domiciliari e poi tornato libero; la Prefettura di Caserta ha inviato la Commissione di Accesso nel Comune per valutare eventuali infiltrazioni camorristiche.

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