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Anche le superiori vogliono tornare a scuola: a Napoli gli studenti boicottano la Dad

Alcune scuole superiori di Napoli hanno boicottato la Didattica a distanza, oggi, nel giorno in cui in Campania le scuole per l’infanzia e le prime e seconde elementari sono tornate a svolgere lezione in presenza. È il caso del Liceo Pimentel-Fonseca, nel cuore della città, che ha deciso di boicottare le lezioni a distanza.
A cura di Valerio Papadia
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Questa mattina, 11 gennaio, in Campania gli studenti delle scuole per l'infanzia e le prime e seconde elementari sono tornati tra i banchi, a svolgere lezione in presenza. Ancora a casa, invece, gli studenti delle superiori: ecco che allora, a Napoli, questa mattina, in concomitanza con il ritorno a scuola degli studenti più piccoli, alcune scuole hanno deciso di boicottare la Dad, la Didattica a distanza. È il caso, ad esempio, del Liceo Pimentel-Fonseca, che sorge nel cuore di Napoli: dopo una lunga discussione, tutti gli studenti hanno deciso di non fare lezione a distanza, perché stanchi di interfacciarsi con docenti e compagni attraverso lo schermo del computer. Uno dei rappresentanti degli studenti dell'istituto ha così motivato la decisione:

Noi studenti vorremo tornare a scuola il prima possibile perché la Dad è un sistema confusionario, che fornisce un apprendimento prevalentemente nozionistico, che non permette la socialità e lo sviluppo del pensiero critico che nasce dal confronto che si ha invece in classe ma allo stesso tempo siamo preoccupati perché dal Governo ma soprattutto dalla Regione Campania non sono state messe in campo quelle misure necessarie a garantire che il ritorno a scuola sia il più possibile in sicurezza. Noi vogliamo la scuola in presenza ma non se è a rischio contagio per inefficienze altrui

Intanto però, come detto, i piccoli studenti delle scuole per l'infanzia e delle classi di prima e seconda elementare sono tornati in classe questa mattina, riprendendo l'attività scolastica in presenza. Combattuti i genitori, tra chi ritiene sia doveroso per studenti così piccoli andare fisicamente a scuola e chi, naturalmente a causa della pandemia di Coronavirus, avrebbe evitato, se avesse potuto, di mandare il proprio figlio a scuola.

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