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Ambulanza soccorre due feriti al Vomero, sanitari minacciati con una pistola

Un’ambulanza, intervenuta in seguito a una rissa al Vomero, zona collinare di Napoli, è stata assaltata da un gruppo di giovani che volevano colpire i due ragazzi feriti che erano saliti nel mezzo: oltre ai colpi di mazze e calci, uno degli aggressori ha estratto una pistola e l’ha puntata nell’abitacolo dove c’erano anche i sanitari. L’autista ha evitato il peggio allontanandosi velocemente.
A cura di Nico Falco
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Li hanno inseguiti fino all'ambulanza, se la sono presa anche col mezzo di soccorso con calci, pugni e bastonate e, quando uno di loro ha aperto il portellone, hanno tirato fuori una pistola e l'hanno puntata nell'abitacolo, dove c'erano anche i sanitari. Probabilmente è stata solo la prontezza di riflessi dell'autista a evitare una strage: l'uomo ha ingranato la marcia e si è allontanato velocemente, prima che l'arma potesse sparare. L'ennesima storia di violenza, che ancora una volta coinvolge i sanitari, è avvenuta la notte scorsa a Napoli.

A raccontarla è lo stesso autista della postazione 118 del San Paolo, tramite l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che segnala proprio i casi di violenze ai danni di medici e infermieri. Tutto era partito con una rissa in piazza Quattro Giornate, nel quartiere collinare del Vomero. All'1.30 circa della notte scorsa la centrale operativa del 118 ha inviato un'ambulanza per segnalazione di una persona a terra insanguinata. Il mezzo di soccorso, arrivato all'altezza della caserma dei carabinieri, ha visto due ragazzi, feriti, che citofonavano ai militari chiedendo aiuto.

"Ci fermiamo e li facciamo salire a bordo entrambi – racconta l'autista, dalla pagina Facebook dell'associazione – quando, improvvisamente, arriva e cerca di salire in ambulanza il gruppo rivale con delle mazze. Ovviamente le porte erano chiuse ma da dentro uno dei feriti apre il portellone. Io già stavo al posto di guida e con la coda dell'occhio vedo uno degli aggressori avvicinarsi al portellone laterale e, dall'esterno, infilare un braccio nel finestrino con una pistola. Ovviamente l'unica cosa che ho potuto fare è ingranare la prima e correre verso il Cardarelli per metterci al sicuro ed attendere la polizia".

Dopo il furto di una ambulanza adesso l’ingresso di una pistola nel mezzo di soccorso – commenta Manuel Ruggiero, presidente di Nessuno Tocchi Ippocrate – bastava un solo proiettile per fare esplodere il mezzo visto la presenza all’interno di bombole di ossigeno gassoso. Questa città non merita il 118, siamo assai peggio di una città irachena in pieno conflitto bellico. Abbiamo subito calci, sputi, tirate di capelli, ma la pistola… la pistola è intollerabile. Abbiamo paura di andare a lavorare”.

L'Ordine dei Medici: "Far West 118, presto potrebbe scapparci il morto"

"È evidente che ormai la situazione è del tutto fuori controllo, non possiamo accettare che queste continue aggressioni si ripetano – commenta con una nota Bruno Zuccarelli, presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli e provincia – La politica deve prendere decisioni coraggiose che possano fermare la deriva di violenza che mette a rischio la vita dei medici e del personale sanitario. 

Da sempre l’Ordine dei Medici di Napoli si batte per arginare il fenomeno della violenza nei confronti di chi è a lavoro per salvare delle vite. Un’attività di sensibilizzazione che ha portato negli anni a tante proposte, tra le quali quella di riconoscere lo status di pubblico ufficiale ai medici che si trovano nell’esercizio delle proprie funzioni. È evidente che solo così si potrà riuscire ad interrompere l’escalation alla quale assistiamo. Non c’è tempo da perdere, solo per pura fortuna non c’è ancora scappato il morto".

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