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Ambulanze: il Comune di Napoli già a novembre sapeva delle irregolarità di Croce S.Pio

Già lo scorso 25 novembre la Polizia Municipale del Comune di Napoli aveva avvisato l’assessore Carmine Piscopo e il segretario generale delle irregolarità riscontrate presso la sede della Croce San Pio, al centro dell’inchiesta di Fanpage.it e protagonista di una serie di illeciti. L’Assessore Francesca Menna aveva sostenuto che l’amministrazione “non aveva avuto notizie dagli organi preposti”. In quattro mesi l’amministrazione De Magistris non ha fatto alcuna verifica solo il 9 marzo viene chiesto l’intervento dell’Asl. Per ora nessuna revoca dell’autorizzazione all’associazione, come invece aveva promesso l’assessore.
A cura di Redazione Napoli
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di Antonio Musella, Gaia Martignetti e Peppe Pace

Le immagini della prima puntata dell'inchiesta "Croce nera" di Fanpage.it sul mondo della ambulanze private, avevano mostrato in maniera inequivocabile una lunga serie di condotte illecite da parte della Croce San Pio, associazione che si occupa del trasporto privato dei malati in Campania. Dal trasporto dei defunti che ufficialmente erano dichiarati vivi alle minacce ad altri imprenditori del settore attraverso uomini di camorra, dalle tariffe fino a 500 euro per un trasporto in città fino alla corruzione delle guardie giurate negli ospedali napoletani, passando per la costruzione di un vero e proprio "ufficio", completamente illegale, all'interno dell'ospedale "Cardarelli". Il caso è giunto in parlamento con un'interrogazione ai ministri Lamorgese e Speranza e in consiglio comunale di Napoli con la richiesta del Partito Democratico di ritirare le autorizzazioni alla Croce San Pio. È il Comune infatti, dopo un'istruttoria dell'Asl, a concedere le autorizzazioni per il trasporto privato degli infermi. Fanpage.it è riuscita a risalire la filiera di tutte le operazioni che seguirono il blitz dello scorso 25 novembre, quando la Polizia di Stato trovò diverse irregolarità nella rimessa della Croce San Pio, tra cui la presenza di manufatti abusivi, la presenza di lavoratori in nero e l'assenza delle assicurazioni sulle ambulanze, condizioni che farebbero venire meno i requisiti fondamentali per il mantenimento della licenza comunale. Come siamo riusciti a scoprire, il Comune di Napoli sapeva tutto già 5 mesi fa, ma non era mai intervenuto.

Nel blitz alla rimessa anche i vigili urbani

Procediamo con ordine. È il 25 novembre quando gli uomini del commissariato Arenella della Polizia di Stato si presentano nella rimessa della Croce San Pio in via Saverio Gatto. Riscontrano innanzitutto un furto di corrente e la presenza di manufatti abusivi, l'assenza di assicurazione sui mezzi e la presenza di lavoratori abusivi. Da quanto apprende Fanpage.it, insieme alla polizia sul posto era presente anche la Polizia Municipale del Comune di Napoli, nello specifico la squadra antiabusivismo, che ha provveduto all'identificazione dei responsabili della struttura denunciandoli all'autorità giudiziaria e ha avvertito il segretario generale del Comune di Napoli e l'Assessore all'Urbanistica Carmine Piscopo. Quindi lo stesso giorno in cui Polizia di Stato e Polizia Municipale avevano riscontrato le irregolarità, la giunta comunale fu immediatamente avvertita ai massimi livelli. Tra le prese di posizione sulla questione si registra la nota del Movimento Dema, il partito di Luigi De Magistris, che difende l'operato dell'amministrazione. Eppure il segretario di Dema è proprio l'assessore e vice sindaco Carmine Piscopo che già 4 mesi fa è stato avvisato dalla Polizia Municipale delle irregolarità riscontrate alla sede della Croce San Pio.

L'Assessore Menna era stata informata a dicembre

Nella video inchiesta di Fanpage.it compare anche l'intervista all'Assessore Francesca Menna. Quell'intervista è stata girata a Palazzo San Giacomo lo scorso 29 dicembre. In quell'occasione fu spiegato all'assessore Menna il modus operandi della Croce San Pio e fu resa edotta anche dell'operazione dello scorso 25 novembre, dove si registravano illeciti che avrebbero potuto far venire meno i requisiti per l'autorizzazione all'associazione di Marco Salvati. Quindi già 3 mesi fa l'Assessore Menna era informata sui dettagli del caso "Croce San Pio" eppure non ha ritenuto in questo arco di tempo di svolgere nessun approfondimento, limitandosi a inviare note generiche ad altri enti senza mai citare specificamente la Croce San Pio, pure essendo perfettamente a conoscenza delle dinamiche illecite che gravitano intorno a questa associazione. Nell'intervista a Fanpage.it la Menna dice: "Io non ero a conoscenza di quello che è accaduto il 25 novembre, ma nel momento in cui dovesse arrivare una documentazione ufficiale con delle problematiche, c'è la sospensione e viene revocata o non viene data l'autorizzazione". Non solo quella documentazione era stata già inviata dalla squadra antiabusivismo della Polizia Municipale, ma anche dopo l'intervista la Menna non ha compiuto nessun atto teso ad accertare la condotta specifica di Croce San Pio. Dalla nota inviata l'8 gennaio 2021, a firma della dirigente Roberta Sivo si chiede all'Asl Napoli 1: "una ricognizione sulle autorizzazioni sanitarie rilasciate alle ambulanze". Non si chiama in causa la Polizia di Stato e nemmeno la Polizia Locale, e non si fanno riferimenti specifici alla Croce San Pio.

Chiesto l'intervento dell'Asl Napoli 1

Dopo la richiesta ufficiale fatta in consiglio comunale lo scorso 5 marzo da Federico Arienzo del Pd, che chiedeva al Comune di togliere la licenza a Croce San Pio, l'Assessore alla Salute Francesca Menna si è difesa con un comunicato. "L’Ente locale ha solo il compito di verifica di quanto viene rilasciato dall’UOPC, organismo tecnico dell’ASL" scrive la Menna in una nota. Quello che viene chiesto al Comune infatti, è proprio di verificare sulla scorta delle notizie apprese dall'inchiesta di Fanpage.it e dal blitz di Polizia e Vigili Urbani del 25 novembre, se sussistessero i margini per la revoca delle concessioni. Il primo atto del Comune di Napoli sulle irregolarità di Croce San Pio riporta la data del 9 marzo. Si tratta di due note, la prima è inviata al comandante dei vigili urbani Ciro Esposito e riporta in oggetto "Emergenza epidemiologia Covid 19 criticità ambulanze", dove si chiede alla polizia municipale di approfondire le condotte delle associazioni beneficiarie di autorizzazioni da parte del Comune di Napoli. La seconda nota è indirizzata al Dipartimento Prevenzione dell'Asl Napoli 1, che è titolare di tutte le istruttorie relative alle concessioni per le autorizzazioni al trasporto infermi. L'oggetto di questa nota è "Opere edili abusive realizzate in Napoli in via Saverio gatto area retrostante via Pietravalle 85", ovvero proprio nella rimessa di Croce San Pio. Per la prima volta dunque da novembre l'amministrazione comunale compie dei passi specifici per accertare se sussistono ancora i requisiti da parte di Croce San Pio per continuare ad operare. Eppure si poteva agire già a novembre, quando la polizia municipale informò l'assessore competente, ed ancora a dicembre quando l'assessore Menna rilasciò l'intervista a Fanpage.it ed era perfettamente a conoscenza dei dettagli delle irregolarità di cui si era resa protagonista la Croce San Pio. E' opportuno ricordare che stiamo parlando di condotte illecite di personaggi come Marco Salvati di Croce San Pio, già condannato in passato a 6 anni in via definitiva per illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso, e che oggi operano con autorizzazioni rilasciate dalle istituzioni.

Insomma, il Comune di Napoli aveva ed ha tutti gli elementi per intervenire nei confronti della Croce San Pio già dal mese di novembre, ma ad oggi la revoca dell'autorizzazione promessa dall'Assessore Menna nell'intervista a Fanpage.it non è ancora arrivata. Mentre Croce San Pio continua indisturbata a operare in attesa che qualcuno, evidentemente non il Comune di Napoli, faccia luce sulle attività illegali documentate.

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